L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Promo attive (1)
"Dopo Il bambino nella neve Wlodek Goldkorn racconta la sua nuova vita in Israele, immerso nelle sue contraddizioni.
"Gli asini sono gli stupratori. Gli uomini malvagi non possono essere umani, sono animaleschi. Bestia era Esaù, il fratello maggiore di Giacobbe, l'irsuto, il selvaggio. Bestie sono gli Amalek, discendenti di Esaù"
"Guarda, questi sono i luoghi di re David, dei profeti". Nel 1968 Wlodek Goldkorn è un ragazzo gettato dal cuore dell'Europa in una stradina di Gerusalemme. Con la sua famiglia fugge da Varsavia, dove il suo stato è quello di apolide, di "non cittadino", in Israele, per trovare una terra in cui poter essere libero. Da un luogo perduto a un luogo da conquistare. "Osservavo mio padre, con le mani saldamente aggrappate alle assi del pick-up. Era di fronte a me. Anche io, come lui, ero posato sulla panchina in modo che tutta la superficie del mio culo vi aderisse per non perdere l'equilibrio e non cadere, lo sguardo rivolto fuori, i miei occhi pieni di curiosità, perché volevo conoscere, imparare a memoria, fare mio, il nuovo paesaggio della Patria". A Gerusalemme, Goldkorn sperimenta la curiosità per la sua nuova terra, ma anche l'attrazione per tutto ciò che è arabo. Con un formidabile esercizio della memoria, lo stesso protagonista di «Il bambino nella neve» racconta Israele e Gerusalemme: non solo la città reale, ma anche le altre Gerusalemme, immaginarie e sognate. Riflette sui simboli e le identità, su quella sovrapposizione dei ricordi e dei luoghi che in certi angoli della città ha qualcosa di morboso e di artificiale. La chiave di questo racconto è la nostalgia del futuro, che mette in moto il bisogno di ricostruire un passato denso di dolore, di contraddizioni, ma anche del desiderio di conoscere e di vivere che appartiene a ogni adolescente intento nella fatica di diventare uomo.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
E' il racconto autobiografico dell' abbandono della patria Polacca, temperato dalla memoria e dalla nostalgia , per approdare nella nuova patria, Israele. La stessa " ambiguità" di Israele, che offre due diverse appartenenze ai suo cittadini, Stato e terra dei padri, sollecita i protagonisti del racconto l' autore e la sua famiglia, a misurare la natura e la qualità della nuova condizione . Gioia e sofferenza, memoria e slancio per un presente e futuro che non ammettono riserve.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore