Una scrittura da 10 e lode. Già nel 2000 abbiamo uno di quei libri che sarà, al 100%, ricordato come uno dei romanzi più belli e significativi del XXI secolo
Austerlitz
Maestro dello stile avvolgente e coinvolgente, inventore di un amalgama inconfondibile fra testo e immagine, W.G. Sebald è stato l’unica apparizione di grande rilievo nella letteratura di lingua tedesca dopo Thomas Bernhard. Pochi mesi prima della sua tragica, recentissima scomparsa, aveva pubblicato "Austerlitz", il suo unico romanzo in senso classico, subito accolto, dalla Germania agli Stati Uniti all’Inghilterra, come un memorabile evento. Jacques Austerlitz è un professore di storia dell’architettura, studioso di quei luoghi (edifici militari, stazioni ferroviarie, penitenziari, tribunali) che, soprattutto nell’Ottocento, tendevano ad assumere forme involontariamente visionarie, sovraccarichi com’erano di significati simbolici. Alto, dinoccolato, dai capelli prima biondi e poi ingrigiti, molto somigliante a Wittgenstein cui lo accomuna un vecchio zaino che costantemente porta in spalla, Austerlitz vive a Londra in un appartamento spoglio come una cella, privo di affetti e povero di amicizie. Dietro la sua eccentrica e vastissima dottrina si spalanca il vuoto. Austerlitz semplicemente non sa chi è – e a lungo ha resistito ad accertarlo. Ma a un certo punto, come se si trattasse di intraprendere una delle usuali peregrinazioni erudite alla ricerca di un edificio o di un luogo ignorato, si mette alla ricerca delle proprie tracce. Così scoprirà di essere giunto a Londra, durante la guerra, con uno di quei convogli di bambini che dall’Europa centrale partivano per l’Inghilterra, mentre i genitori venivano deportati nei campi di concentramento e di sterminio. Strada per strada (a Praga, Theresienstadt, Parigi), volto per volto, oggetto per oggetto, fotografia per fotografia, emerge un passato lacerante, che Austerlitz sente di avere sempre ospitato in sé come una sequenza di negativi non ancora sviluppati. Tutta la somma sapienza evocativa di Sebald sembra concentrarsi in questo itinerario di ricerca, da cui promana un’angoscia che prende alla gola. Austerlitz è stato pubblicato per la prima volta nel 2001.
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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thomasstammer 21 febbraio 20255 stelle
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Alfox 27 dicembre 2024Austerliitz
Per non perdersi e dimenticare.
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utente_50732 17 settembre 2023Impressionante
Bastano poche pagine per sentirsi sotto l'effetto di un potente psicotropo: ci sono davvero momenti che manda fuori di testa. Così, almeno, accade a me. Nell'incertezza di una realtà descritta in modo tagliente e, al contempo, in una sorta di sospensione immaginativa, ci si sente spostati rispetto alle consuete coordinate spazio-temporali: vuoi per i ragionamenti quasi-filosofici che le pagine espongono, vuoi per le incantate descrizioni paesaggistiche, vuoi per i personaggi secondari che a volte sono illuminati per intero. E' una prosa possente, calcolatissima e allo stesso tempo leggera e naturale, niente affatto forzata. Un grande genio.
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