Ne "L'avaro", Molière si fa beffa dell'anziano Arpagone che nutre una vera e propria ossessione per il denaro. Questa sua "passione malsana" rappresenta un problema non solo per i sottoposti (ridotti allo stremo) ma anche per i figli costretti ad una vita di stenti per non dilapidare il patrimonio paterno. Da questi presupposti scaturisce una commedia degli equivoci che ha dell'irresistibile!
L'avaro. Testo francese a fronte
Questa commedia, concepita nel 1668, è indubbiamente fra le più famose di Molière. «L'Avaro, in cui il vizio distrugge ogni pietà che unisce il padre al figlio, è di una straordinaria grandezza e raggiunge un alto livello di tragicità»: anche Goethe al pari di tanti altri critici leggeva, dietro l'apparente comicità di Arpagone, il più ossessionato e ossessionante dei grandi protagonisti del teatro molieriano, il dramma di un uomo, prima vittima di se stesso e delle proprie angherie contro gli altri. Soppresso ogni sentimento umano tranne l'avarizia, odiato perfino dai propri figli, questo personaggio, ispirato all'Aulularia di Plauto, continua a essere uno dei più celebri e amati del commediografo francese.
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Anno edizione:2023
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Pignetralepagine 07 novembre 2022Imperdibile
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