La ballata di Ned Kelly

In ogni epoca abbiamo bisogno di ricordare che alcuni che sono etichettati come i piantagrane sono in realtà quelli con il cuore sufficientemente forte per opporsi all'autorità malriposta e agli obiettivi egoistici dei pochi potenti e privilegiati. In America, Ned Kelly poteva essere un Martin Luther King Jr., un Caesar Chavez, o una qualsiasi moltitudine di persone non riconosciute che si sacrificano per fare ciò che è necessario al loro posto e al loro tempo. Questa è una storia eccellente. Altri hanno notato i suoi punti di forza, quindi lascerò che quelle recensioni parlino per me. Non c'è una nota sbagliata da nessuna parte. È un capolavoro.

Kelly e la sua famiglia inizialmente tentano di scalfire un terreno agricolo vivente che produce pochi raccolti. I guai iniziano quando la giovane Kelly uccide il vitello di un vicino che ha vagato vicino al palo della famiglia. La polizia non cattura Ned. Chiudono in prigione il padre, che è già logorato e restituisce dal carcere un uomo completamente distrutto. È un ciclo che attraversa linee generazionali. Il passato non è morto. Non è nemmeno passato, per citare Fualkner.

La storia di Ned Kelly non si limita all'Australia più di quanto William Faulkner sia uno scrittore meridionale. L'epigramma di Peter Carey è il mantra di Faulkner: "Il passato non è morto, non è nemmeno passato". Proprio come Faulkner ha fatto affidamento su un piccolo angolo della terra (contea di Yoknapatawpha) per scrivere di temi universali, così Kelly ha scritto degli eventi che modellano il nostro mondo. Vi raccomando di acquistare il libro in libreria Feltrinelli: supportiamo i negozi fisici!