In questo breve racconto è possibile riscontrare l’essenza della fragilità umana dinanzi ai rapporti interpersonali. Il rapporto madre-figlia è spesso molto difficoltoso e in tale racconto la figura della madre ci risulta fastidiosa: ci troviamo a leggere di una donna nella quale il sentimento prevalente è l’egoismo. La mancata agiatezza in gioventù l’ha resa avara nei sentimenti manifestati ad Antoinette, figlia quattordicenne che in questo racconto è mossa da un comportamento comune per la sua età: la ribellione. Tale atto si manifesta con una vendetta nei confronti di quella donna che ormai è estremamente diversa, legata a una smania di egocentrismo per rivendicare i tempi andati. Il racconto si conclude con un momento madre-figlia che ci porta a riflettere sulla complessità di tale rapporto e riusciamo quasi ad empatizzare non solo con Antoinette, ma anche con la signora Kampf. Un racconto sicuramente da recuperare, anche come primo approccio all’ autrice.
Il ballo
"Il ballo" ha la perfezione esemplare di un piccolo classico, poiché riesce a mescolare, pur nella sua brevità, i temi più ardui: la rivalità madre-figlia, l’ipocrisia sociale, le goffe vertigini della ricchezza improvvisata, le vendette smisurate dell’adolescenza – che passano, in questo caso eccezionale, dall’immaginazione alla realtà. Perché è proprio una vendetta, quella della quattordicenne Antoinette nei confronti della madre: non premeditata, e per questo ancora più terribile. In poche pagine folgoranti, con la sua scrittura scarna ed essenziale, Irène Némirovsky condensa, senza nulla celare della sua bruciante crudeltà, un dramma di amore respinto, di risentimento e di ambizione. Nel 1929, quando Némirovsky pubblica "David Golder", il suo primo romanzo (a cui l’anno dopo seguirà "Il ballo"), la critica manifesta tutta la sua sbalordita ammirazione di fronte a questa giovane donna elegante e mondana, appartenente a una ricca famiglia di émigré russi di origine ebrea, che si rivela una brillante scrittrice. Per tutti gli anni Trenta Irène Némirovsky continuerà a pubblicare con immutato successo. Nel dopoguerra, tuttavia, sulla sua opera cala il silenzio. Solo a partire dall’autunno del 2004 la critica, ma soprattutto i lettori, hanno cominciato a restituire a Irène Némirovsky il posto che le spetta fra i più grandi, e i più amati, narratori del Novecento.
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Lingua:Italiano
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Rosanna 03 novembre 2025Essenziale
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Gi 18 agosto 2025Travolgente
Secondo libro che leggo di questa autrice, storia travolgente, racconto breve ma non privo di colpi di scena e una morale di tanto spessore
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Kate 07 agosto 2025Breve ma intenso
Questa autrice mi piace molto, ma devo ammettere che questo è il suo libro che mi è piaciuto di più. Storia breve ma molto intensa. Con il suo modo di scrivere l’autrice riesce a ridurre la distanza tra noi e la protagonista, permettendoci di provare con lei i suoi sentimenti e sentire i suoi pensieri come se fossero nostri
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