A dispetto della sua brevità, Lo Scrivano di Melville è come un iceberg: la storia narrata è solo la punta visibile, mentre il significato profondo si nasconde nei non detti e nei silenzi. La trama segue un notaio di Wall Street che gestisce tre dipendenti eccentrici, ma è Bartleby, il terzo scrivano, a catturare l'attenzione. Inizialmente diligente nel suo lavoro, Bartleby rifiuta con un enigmatico “Preferirei di no” qualsiasi altra mansione. La ripetizione di questa frase segna la sua alienazione, trasformando il suo comportamento comico in qualcosa di tragico. Bartleby si definisce solo dalla sua mansione, rinunciando a ogni altro aspetto della vita: né il cibo, né la ricerca di una casa, né l'aiuto sono importanti per lui. Il suo mondo sembra essere una roccia fissa, come se qualcosa nel suo passato lo avesse ridotto a uno spettro umano. Melville non offre risposte sul passato di Bartleby, e il vuoto narrativo alimenta una vasta gamma di interpretazioni, che vanno dalla critica della società del tempo alla rappresentazione della depressione o (a mio parere) della malattia mentale. La fine di Bartleby è tragica e lascia sia il notaio che i lettori senza risposta. Nonostante il mistero che avvolge la sua figura, Lo Scrivano è un’opera che invita alla riflessione sulla condizione umana, sull’alienazione e sul significato del lavoro. È una lettura breve ma straordinariamente potente, che solleva domande sulla vita e la morte, sul detto e non detto, e sulle dinamiche interne dell’individuo.
Bartleby lo scrivano
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"Bartleby lo scrivano", apparso nel 1853, tra i più bei racconti dell'epoca moderna, parla di un comico scrivano che rivendica l'ozio e il silenzio, contro tutte le pressioni dell'utilitarismo americano. Imitato, meditato e tradotto da alcuni dei massimi scrittori contemporanei, come Borges, Beckett, Michel Leiris, Georges Perec, Italo Calvino (che intendeva dedicargli l'ultima delle sue "Lezioni americane"), è anche una parabola sul lavoro di scrivere destinata a sconvolgere molte idee. La traduzione di Gianni Celati ce lo restituisce in tutta la sua freschezza, con una umoristica adesione ai tic di Bartleby (per esempio la sua celebre frase: "Avrei preferenza di no"). Inoltre Celati presenta un suo studio sull'esilarante scrivano, la versione delle lettere di Melville nel burrascoso periodo di passaggio da "Moby Dick" a "Bartleby" e un elenco ragionato delle varie interpretazioni del racconto.
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Edizione:12
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ely 21 gennaio 2025Un uomo diventato una mansione
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Luca 11 gennaio 2025Avrei preferenza di no
Bartleby lo scrivano è uno dei racconti più enigmatici e affascinanti di sempre, una storia capace di sconvolgere il lettore. Il cuore della narrazione ruota attorno alla celebre frase del protagonista – "Avrei preferenza di no" – che diventa un rifiuto silenzioso e radicale verso qualsiasi richiesta. Ciò che rende questo racconto straordinario è il modo in cui Melville esplora il bisogno innato dell'essere umano di trovare motivazioni dietro ogni azione. Il narratore, un avvocato razionale e compassato, così come il lettore, si trovano di fronte a un enigma senza soluzione: perché Bartleby smette di eseguire qualsiasi compito? Qual è la ragione dietro il suo comportamento? Melville gioca con le nostre aspettative, spingendoci a cercare risposte ad ogni costo proprio come l'avvocato che racconta la storia. La storia di Bartleby è una delle più grandi di tutti i tempi, e conferma Herman Melville come uno degli scrittori più profondi e moderni della letteratura. La sua capacità di sondare le ombre della psiche umana e di mettere in discussione le convenzioni sociali rende questo racconto un classico intramontabile, capace di parlare al lettore contemporaneo con la stessa forza di quando fu scritto.
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GregorS 11 gennaio 2025I would prefer not to
Il racconto di Melville va oltre il semplice aneddoto, esplorando il profondo significato del rifiuto radicale. Bartleby, rifiutando di partecipare al gioco sociale e lavorativo, rappresenta un atto di resistenza all’alienazione imposta dalla società moderna. La sua scelta di non essere, di non fare, diventa l'espressione di un'umanità che sfida le convenzioni e la razionalità imposta, cercando di recuperare una verità esistenziale al di là delle logiche economiche e sociali. Lettura meravigliosa.
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