Basiliani cistercensi e florensi in Calabria nelle visite apostoliche dei secoli XV-XVII
La grande fioritura del monachesimo calabro-greco, con l’innesto del monachesimo di spiritualità occidentale tra X-XIII secolo ha rappresentato per la Calabria una bella realtà anche di incontro ecumenico. Ne è esempio il felice connubio collaborativo tra S. Nilo e i benedettini di Montecassino con cui il Rossanese ha convissuto per ben 15 anni. Ma le cose importanti spesso durano poco, per cui già nel corso del sec. XIII si è cominciato ad avvertire un calo abbastanza serio della tensione ascetica sia dei monaci calabro-greci, sia di quelli latini (benedettini e cistercensi in particolare) tanto da richiedere spesso interventi di indagine conoscitiva da parte della Curia Romana. I fattori dello scadimento possono essere stati molteplici dovuti in particolare agli sconvolgimenti politici provocati particolarmente dai Normanni con la loro politica di latinizzazione del Sud Italia, senza escludere peraltro l’atteggiamento di diffidenza della politica degli Angioini. Non di poco conto fu inoltre il rilassamento provocato dal dover gestire l’ingente patrimonio terriero con le relative preoccupazioni amministrative che distraevano abati e monaci dal rigore ascetico e spirituale...
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Anno edizione:2024
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In commercio dal:19 marzo 2024
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