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Se non l’avesse scritto Carlo Lucarelli (che molto apprezzo) non avrei acquistato questo “giallo Mondadori” (trovo assurdo il prezzo di 17 Euro!!! Già 10 sarebbe troppo per questa collana). Se non l’avesse scritto Lucarelli darei un voto decisamente più basso e assegno due stelle per la stima. Siamo nel periodo 1937/40 in attesa della dichiarazione di guerra e la vicenda, torbida e decisamente tortuosa, fa riferimento alle colonie e allo sfruttamento dei privilegi da parte dei gerarchi fascisti. Su ciò si inserisce anche il razzismo e le pulsioni criminali di chi vuole eliminare la “razza impura”. L’autore, nei Ringraziamenti, propone la solita abbinata storia con la Esse maiuscola e minuscola. Quella con la Esse maiuscola è terribile. Tra l’altro non è solo passato, ma tragicamente presente con tanto di busti del Duce ancora in bella vista! Lo sfruttamento, a tutti i livelli, delle giovani abissine è una vergogna che permane. Quella con la Esse minuscola riguarda il commissario Marino che cerca di gestire il suo antifascismo a Cattolica sostenendo Giustizia e Libertà e, al contempo, perseguendo chi si è arricchito con le colonie. In particolare cerca di fare luce sull’imprenditore Francone Brandimarzio e suo figlio Attilio. Nonché sulla giovane abissina Weinì che intende proteggere. La trama è fitta, convulsa, poco credibile. Lo stile asfittico. Qualche commento sagace sul fascismo, però non nuovo. Ho avuto la sensazione di un lavoro “su commissione” poco ispirato. Se non l’avesse scritto Lucarelli…avrei preferito
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