Sandrone Dazieri è un piacevole conversatore, che, tuttavia, non attira particolarmente la (mia) simpatia, nemmeno quando conversa amabilmente e allegramente con Claudio Bisio al festival di letteratura e musica di Cremona. Ma il Gorilla, oh, il Gorilla è fantastico, anche quando appare ‘sistemato’, quasi saggio, e tuttavia ancora capace di incuriosirsi e ficcanasare in una storia che è portata avanti con perizia e abilità; anche quando il Socio appare solo in secondo piano. Una storia forse soltanto un po’ in corsa nell’ultima parte, come se si volesse risolvere il caso nei pochi capitoli ancora concessi. Viene poi voglia di riprendere in mano i libri precedenti, per controllare il passato che riaffiora ogni tanto tra le pagine, per vedere se era davvero così come il Gorilla lo ricorda. E vien voglia di rileggersi bene le ultime, di pagine, per rendersi conto se davvero quello che succede avrà le conseguenze così definitive che ci vengono suggerite. Corposo e soddisfacente.
"Sono scappato dal mio vecchio lavoro, ho lasciato i vecchi giri, sono diventato un bravo ragazzo. Ma tutto, a parte mia moglie, a parte quello che ci diciamo io e lei quando siamo a letto assieme, a parte le giornate buone che ci prendiamo camminando per strada e pensando che non abbiamo bisogno di nient'altro, tutto mi è scivolato addosso senza lasciare tracce. Fino a oggi. Mi è bastato essere sfiorato dall'odore del sangue per ritrovarmi dentro, come un tossico del cazzo. E come un tossico mi sono dimenticato di quanto sia pericoloso spingersi oltre la linea, trasformare il lavoro in qualcosa di personale, che ti fa rischiare e stare male. Che ti fa perdere." Milano, inverno. Il sospettato di un piccolo furto si uccide gettandosi sotto un treno della metropolitana. È un gesto che distrugge la tranquillità di Sandrone Dazieri, detto il Gorilla, un uomo che da tempo cerca di essere solo un investigatore al soldo delle assicurazioni e che ha rinunciato del tutto a occuparsi di delitti efferati. Un professionista, a volte brutale e senza scrupoli, che è riuscito però a costruirsi una vita perfetta agli occhi di tutti. Ma che nasconde qualcosa in sé: una follia che si chiama il Socio, la sua doppia personalità notturna, iperrazionale e violenta. Il Gorilla è costretto a esporsi di nuovo, e a esporre il suo Socio, per scoprire le ragioni di un suicidio di cui si sente responsabile.
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Anno edizione:2010
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ANNALISA FERRARI 09 agosto 2010
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