Berardino Rota intellettuale e poeta nel Cinquecento partenopeo
La grande stagione umanistico-rinascimentale, che si svolse in Italia nel XV e XVI secolo, è passata alla storia come quella più gloriosa della letteratura italiana non solo per la quantità di capolavori che si sono scritti, ma, soprattutto, per il miracoloso recupero della letteratura latina, che ritornava in vita grazie ai nuovi ritrovamenti dei codici antichi e per gli studi di filologia che si conducevano sui testi dei suoi autori immortali. Nel Regno di Napoli, letteratura, arte e scienze si fusero in un percorso umanistico prestigioso, avviato nel Quattrocento nell’Accademia Pontaniana, la cui attività, attraverso i suoi fondatori (il Pontano e il Sannazzaro), continuò nella poesia lirica del Cinquecento del Di Costanzo, Tansillo, Galeazzo di Tarsia, Vittoria Colonna, Bernardo Tasso, ecc.; tutti poeti invitati negli ampi saloni dell’aristocrazia partenopea, presso cui si svolgeva la grande festa delle humanae litterae. In quest’opera su Berardino Rota, la sua figura di intellettuale e poeta viene proposta nel contesto delle dinamiche culturali che avevano luogo nella città di Napoli.
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Anno edizione:2023
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