La bestia umana - Émile Zola - copertina
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La bestia umana
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Descrizione


La bestia umana è il romanzo del Desiderio, del Delitto, del Destino.Roland BarthesLa "Lison", palpitante creatura ferroviaria che respira, soffi a, sbuffa e con voracità ingurgita grandi quantità di carbone; Jacques Lantier, macchinista della linea Parigi-Le Havre, che in lei ritrova la dolcezza e la docilità di una moglie. Sono i protagonisti del diciassettesimo romanzo del ciclo dei Rougon-Macquart che Zola concepì come terreno sperimentale per le teorie deterministiche. La locomotiva diventa scena di un tremendo delitto, di cupe passioni di amore e vendetta che faranno emergere in Lantier quella malvagità cui lo predestinano le tare ereditarie. Ed è sullo sfondo di questa fatalità del sangue che si staglia l'epopea dei due veri protagonisti: la locomotiva, mostro figlio di modernità e progresso, e l'eroe romantico, combattuto tra bene e male, volontà e fato.Di Émile Zola (1840-1902) scrittore, giornalista, considerato il caposcuola del Naturalismo, nella BUR sono presenti: Al paradiso delle signore, L'Assommoir, Germinal, La gioia di vivere, Nanà, Thérèse Raquin e Il ventre di Parigi.Roland Barthes (Cherbourg 1915 ? Parigi 1980) è stato uno dei maggiori semiologi e critici del Novecento. Tra i suoi saggi più famosi fi gurano Il grado zero della scrittura, Miti d'oggi, Il piacere del testo, Frammenti di un discorso amoroso, La camera chiara.

Dettagli

Tascabile
18 giugno 1976
384 p.
9788817120821

Valutazioni e recensioni

  • Silvio
    Molto intrigante

    Davvero un bel romanzo, la trama si snoda con un ritmo molto piacevole e le parti sono orchestrate in modo che il lettore arrivi alla fine in grado di riconoscere i personaggi minoritari senza troppi sforzi di memoria. Forse l’ultimo capitolo ha un po’ meno sostenutezza degli altri, l’ho trovato un po’ troppo veloce, come se fosse stato scritto dopo un clamoroso ritardo dell’autore. Qualche appunto: - se volete leggere il libro per la trama evitate di leggere l’introduzione di Barthes; - a parte qualche piccolo refuso ci terrei a segnalare che nella scena degli interrogatori (prima metà del romanzo) il traduttore è cascato in un errore per omoteleuto confondendo i nomi “Cauche” e “Cabuche”;

  •  EleB

    Libro intensissimo e molto crudo. Una storia molto moderna (a parte i personaggi femminili piuttosto piatti e stereotipati), che ti prende e che non riesci a lasciare finchè non sai come va a finire.

  • Jessica Di Pasquantonio

    Non scrivo la trama, perché quella si può trovare facilmente, io nelle recensioni mi voglio concentrare sulle sensazioni e sul tipo di romanzo che si va a leggere. Perché scegliere questo libro? Mi piacerà? Queste sono le domande che si fa il lettore. Qualunque sia il vostro genere preferito, questo libro non può non piacere. Perché è una storia avvincente, che corre via veloce come un treno lasciandovi senza fiato, descritta in maniera magistrale dalla penna di Zola. Il suo stile è potente, maestoso, impeccabile. Ho divorato le pagine di questo libro, non volevo né potevo fermarmi. Ero inarrestabile come quel treno che è forse l'unico protagonista indiscusso di questo romanzo. Un libro così lontano nel tempo, ma così moderno e intrigante anche oggi a distanza di anni.

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Émile Zola

1840, Parigi

Scrittore francese. Rimase presto orfano e trascorse l'infanzia e la giovinezza in gravi ristrettezze economiche. Prima di raggiungere il successo con i suoi romanzi, visse lavorando presso la casa editrice Hachette e facendo il giornalista, attività che non abbandonò mai del tutto. Considerato il caposcuola del naturalismo letterario, fu al centro di numerose polemiche artistiche, impegnandosi, tra l'altro, nella difesa di Manet e degli impressionisti ("I miei odii", 1866). Ma l'avvenimento più clamoroso della sua vita è legato al caso Dreyfus. Schieratosi con gli innocentisti, denunciò il complotto militarista e reazionario con la famosa lettera aperta (J'accuse) pubblicata su "L'Aurore" (1898). Condannato a un anno di carcere, per evitare la prigione,...

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