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I bizantini e la guerra. L'età di Giustiniano - Giorgio Ravegnani - copertina
I bizantini e la guerra. L'età di Giustiniano - Giorgio Ravegnani - copertina
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I bizantini e la guerra. L'età di Giustiniano
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I bizantini e la guerra. L'età di Giustiniano - Giorgio Ravegnani - copertina
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Descrizione


L'età di Giustiniano I (527-565) fu un'epoca di guerre pressoché incessanti, che vennero combattute su diversi fronti per la difesa dell'impero e per la parziale riconquista dell'Occidente barbarico. La ricchezza di avvenimenti e di fonti storiche si presta particolarmente a uno studio di storia militare e consente di delineare un quadro esauriente delle vicende belliche del tempo. L'indagine prende l'avvio da un panorama generale dell'organizzazione degli eserciti giustinianei e affronta di seguito i temi della difesa dell'impero, i centri fortificati e gli assedi, le battaglie e il rapporto fra il mare e la guerra. Vengono infine esaminate le conseguenze delle guerre in termini di costi materiali e di danni alle popolazioni.
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Dettagli

2
2015
8 luglio 2015
206 p., Brossura
9788878014916

Valutazioni e recensioni

Renzo Montagnoli
Recensioni: 4/5

Nel non breve periodo storico che va dal 527 al 565 d.C. in cui imperò Flavius Petrus Sabbatius Iustinianum, meglio noto come Giustiniano I il Grande, le guerre furono una costante, si rivelarono incessanti e vennero combattute su molteplici fronti, sia per la difesa dei territori imperiali, sia per cercare di riconquistare, se non totalmente, almeno parzialmente l’Occidente preda dei barbari. In questo contesto, la ripetuta conflittualità e le fonti relativamente abbondanti consentono un prezioso studio di storia militare, provvedendo altresì a far conoscere, con buona approssimazione alla verità, le vicende belliche quasi sempre favorevoli a Bisanzio, approfondendo anche i motivi di questi successi. Ha operato il tal senso Giorgio Ravegnani con questo suo saggio in cui ordinatamente rappresenta la storia militare del periodo, con capitoli specifici che trattano dei soldati bizantini, della difesa dell’impero, dei centri fortificati e degli assedi, delle battaglie su terra e su mare. Si riesce così a comprendere come l’organizzazione militare, la preparazione delle truppe e le indubbie capacità dei comandanti, fra i quali emergono Belisario e Narsete, abbiano potuto avere la meglio su avversari temibili e assai più numerosi. Per esempio i cavalieri Vandali, usi a servirsi in combattimento della spada, furono sbaragliati dagli arcieri bizantini a cavallo, che usavano anche una tecnica particolare nello scoccare la freccia che permetteva a quest’ultima di avere la forza di trapassare le corazze dei nemici. Analogamente i Mauri, armati alla leggera e abituati alla guerriglia, quando furono costretti a una battaglia campale finirono travolti. Sul mare poi non ci fu partita: troppo forti si rivelarono i Bizantini per i Vandali che avevano peraltro una tradizione marinara. E dove era difficile arrivare a un vittoria decisiva entrò in gioco la diplomazia, così che si potè metter fine ai ripetuti conflitti con i Persiani, forti militarmente almeno come i bizantini. L’esposizione di Ravegnani è quanto di più completo si possa chiedere, così che si ha una visione esatta di quella che era la potenza militare bizantina, una forza che ricordava quella della Roma imperiale dei tempi migliori e grazie alla quale era possibile imporsi su nemici assai più numerosi, ma di qualità inferiore per quanto concerne l’armamento, l’addestramento e le tattiche. E’ forse il caso di dire che l’esercito e la marina di Giustiniano erano ben collaudate macchine da guerra, in grado di contrastare con efficacia qualsiasi avversario. Tuttavia non mancarono le sconfitte, ma uscire perdenti da una battaglia, quando si è intrinsecamente forti, non vuol dire perdere la guerra e infatti i risultati complessivi delle operazioni militari di Bisanzio nel periodo a riferimento furono tutte ampiamente soddisfacenti. Il saggio è veramente interessante, denso di notizie, corredate come al solito e come si deve dalle indicazioni delle fonti; tanti fatti, tanti numeri non possono rendere l’opera lieve, ma ove si consideri la sua natura appare in verità non particolarmente greve e abbastanza scorrevole, degna comunque di essere letta per quella completezza di informazioni di cui ho accennato, in grado quindi di parlarci, dal punto di vista militare, di un periodo storico ben definito con un buon grado di approssimazione alla verità.

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Giorgio Ravegnani

1948, Milano

Giorgio Ravegnani è un professore di Storia Bizantina all’Università di Venezia.

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