La bomba. Cinquant'anni di Piazza Fontana - Enrico Deaglio - copertina
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Letteratura: Italia
La bomba. Cinquant'anni di Piazza Fontana
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Descrizione


Libro vincitore del Premio Bagutta 2020

La bomba di piazza Fontana compie Cinquant'anni. Non ha mai smesso di cambiare l'Italia, quasi fosse una massa incandescente nel sottosuolo, che continua a bruciare. Un viaggio nella memoria che sembra un film giallo. Il più grande depistaggio della nostra storia.

«Un libro magnifico»Il Venerdì

Questo è un viaggio nella memoria, che ha l'andamento di un giallo. La Banca che non c'è più ma conserva l'insegna, le due lapidi per Pinelli, una vicina all'altra, e la loro storia, il palazzo di giustizia dell'era spagnolesca in cui si processarono gli anarchici per l'attentato al Teatro Diana, l'incredibile percorso di appena cento metri che Valpreda avrebbe percorso in taxi. Sono passati cinquant'anni, ma ci sono domande che ancora non hanno una risposta. Perché, per esempio, venne scelta la Banca nazionale dell'agricoltura? L'anno più tetro della storia italiana continua a essere pieno di misteri irrisolti. Tra le bombe e i depistaggi scopriamo la vera storia del tassista Rolandi e della sua accusa a Valpreda, conosciamo il gruppo di assistenti della Cattolica che per primi cominciarono a dubitare del suicidio di Pinelli, incontriamo Guido Lorenzon, un professore di francese di Maserada sul Piave che risolse il caso già lunedì 15 dicembre e lo comunicò alla giustizia. In quell'anno la musica e l'arte, con la Guernica di Enrico Baj, cambiarono Milano.

Dettagli

19 settembre 2019
295 p., ill. , Rilegato
9788807070495

Valutazioni e recensioni

  • LETIZIA NARDI

    Ho apprezzato questo libro perche' scritto con un filo conduttore che non si interrompe mai e che crea una concatenazione logica tra tutti gli eventi, permettendo a chiunque di comprendere meglio gli anni '70. Non ho dato il massimo dei voti per due motivi: il primo e' che dedica troppo poco spazio alle vittime, che dovrebbero invece essere a mio avviso al primo posto in qualsiasi testo che si occupi di terrorismo. Il secondo e' che, egualmente, a mio parere non mette nella giusta luce la figura del commissario Calabresi, che merita pienamente di essere conosciuto meglio ed apprezzato.

  • Ottima rappresentazione di una storia ancora aperta

  • Deaglio e'sempre una garanzia

Conosci l'autore

Foto di Enrico Deaglio

Enrico Deaglio

1947, Torino

Laureatosi in Medicina a Torino nel 1971, comincia poi la carriera da giornalista della carta stampata e della televisione negli anni settanta, presso il quotidiano «Lotta Continua», di cui è stato direttore dal 1977 al 1982. Successivamente lavora in numerose testate tra cui «La Stampa», «Il Manifesto», «Epoca», «Panorama», «L'Unità». Tra il 1985 e il 1986 è direttore del quotidiano «Reporter» e collaboratore del quotidiano «La Stampa» di Torino. Alla fine degli anni Ottanta comincia a lavorare come giornalista televisivo per Mixer: segue in particolare le vicende della mafia in Sicilia e viene inviato per programmi di inchiesta in vari paesi....

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