Bora Bora

Romanzo erotico, ironico, surreale, che racconta dei tabù sul sesso, e della vera faccia oscura della gente, dei delitti e azioni sataniche dei borghesi, dietro le divise delle cariche pubbliche. La sporcizia filmata da un regista che non ha paura di sporcarsi. Finti moralisti che sono come degli zombie frustrati, angeli maledetti che parlando di buon senso mordono contro i giovani i quali vogliono amarsi alla luce del sole a primavera. Delle famiglie invadenti, moleste, completamente squilibrate, violentemente stupide e maleducate nella loro presenza non voluta e fastidiosa dentro le coppie, che rovinano i matrimoni, dei loro rapporti disgustosi e appiccicosi con le figlie, figure inquietanti che non stanno al posto loro, da film horror, contro le quali non c'è altro rimedio della forza. E della libertà dell'amore che è invece un viaggio da percorrere da soli nel proprio spazio, vivendo le esperienze lungo una propria strada diversa, soprattutto con i propri figli, frutto della passione, di rock n roll. Di vibrazioni forti. E non di schemi, programmi, orari, etichette sociali. E mettere in mezzo altre figure è profondamente sbagliato e pernicioso. E delle false apparenze della televisione come le persone vengono ridipinte da una sorta di specchio deformante da ciò che realmente sono davanti ai social, le inquadrature ricercate delle camere costruendoli per il pubblico.