scrivo questa recensione perchè gli autori ci lasciano con una domanda: “Secondo te come è andata?” Secondo me il libro non mantiene del tutto le aspettative create da un’introduzione indubbiamente affascinante (anche se quel “interrompi la lettura” ha un tono un po’ saccente). Nei vari capitoli si susseguono riflessioni e concetti già ampiamente esplorati nei loro testi precedenti. Il primo capitolo è interessante e promettente, ma poi la narrazione non decolla: più che un percorso coerente, sembra un insieme di pensieri sparsi che, a mio avviso, dialogano poco con lo spirito che il libro sembrava voler assumere. Resta comunque una lettura scorrevole, forse più utile a chi non ha mai incontrato prima i due autori. Il sesto capitolo, con il tema della gioia, risolleva un po’ il ritmo e riprende bene il concetto di “presenza” introdotto nel primo capitolo.
Botanica della meraviglia. Coltivare lo stupore alla fine del mondo
Un libro per scoprire che l’incertezza può trasformarsi in uno strumento prezioso, che la meraviglia non è morta e che nel mondo esistono tanti giardinieri pronti a coltivarla con insensata caparbietà e gioia.
C’è una domanda essenziale che ci assale quando tutto intorno crolla e il caos sembra dilagare: come possiamo andare avanti senza impazzire? Questo libro non è certo un manuale di sopravvivenza per i momenti di crisi con soluzioni definitive e istruzioni chiare, ma un’indagine sullo spirito umano che ci aiuterà a scoprire le pratiche di resistenza culturale che continuano a sbocciare e crescere tra le crepe dell’apocalisse e che ci stupiscono proprio per questo. Andrea Colamedici e Maura Gancitano ci accompagnano in un viaggio filosofico e critico che documenta i “fiori” che nascono nei posti più improbabili: dal corpo che custodisce dissolvendosi alla gioia che non spera, passando per la lettura silenziosa che genera comunità e le maschere che rivelano invece di occultare. Pur sapendo che l’habitat è ormai compromesso e che molte di queste forme di vita culturale sono già in via d’estinzione, gli autori hanno compilato un prezioso erbario, frutto di anni di studio e di pratica del fatto che la meraviglia è in grado di germogliare dove non dovrebbe – negli interstizi tra stupore e spavento – e che è capace di prendere forme ostinate e contrarie. A conferma che l’umano, nonostante tutto, continua a generare bellezza e senso anche quando sa che è tutto inutile.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:14 ottobre 2025
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Gianfranco 19 novembre 2025Così e così
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