I Supertramp, dopo cinque album alle spalle e dieci anni di carriera, arrivano al successo mondiale con Breakfast in America. E' certamnete la vetta artistica della loro storia, a cui seguira' un solo album in studio con la coppia Davies/Hodgson , prima dell'abbandono del gruppo da parte del secondo. L'album apre la serie di piccoli gioielli con "Gone to Hollywood", e l'intro di pianoforte e' gia' un marchio che attraversera' molti dei pezzi del disco. "The Logical Song" e' il singolo che dara' la spinta al successo mondiale del gruppo, con la voce particolare di Hogdson ai limiti del falsetto in evidenza e melodia che entra in testa e non esce piu'. "Goodbye Stranger", altro singolo, altro successo anche se qui alla scrittura e alla voce troviamo Davies; i due in questo come nei precedenti album si dividono la scrittura e il cantato dei brani. Quarto pezzo, terzo singolo e amcora un gioiello pop "Breakfast in America"...quasi un ritmo da marcetta ,coinvolgente , con testo autoironico. Nei quattro brani successivi i ritmi si abbassano un po' e il tono diventa piu' intimo fino ad arrivare a "Lord Is it Mine", quasi una preghiera scritta da Hogdson, che anche in questo caso si distingue per il suo cantato particolare e intenso. Si passa ancora fra la piu' ritmata "Just Another Nervous Wreck" , e la malinconica/ironica "Casual Conversation " . Gran Finale con "Child of Vision", altro gioiello pop,anche se questo e' un termine un po' limitativo. Forse il pezzo piu' bello del disco con coda finale di pianoforte elettrico caratteristica dei Supertamp che ti fa venire la voglia di riascoltare tutto da capo. Dopo trenta(TRENTA!!!) anni insomma il tutto tiene ancora bene e sembra sospeso in un spazio/tempo musicale proprio , non molto classificabile. Ottimo
