Letto una prima volta da adolescente negli anni del liceo e riletto recentemente con la maturità di un adulto, confermo che De brevitate vitae è forse tra i più eccellenti saggi filosofici scritti da Seneca. Il problema che ci pone è ancora molto attuale: non siamo mai contenti e felici della nostra vita e, quando giungiamo alla sua fine, pensiamo che sia stata troppo breve. La soluzione che ci propone Seneca è però semplice: dobbiamo iniziare a vivere oggi; dobbiamo trovare piacere nel presente piuttosto che sprecare il tempo a disposizione ora nell’attesa e nella speranza di un futuro migliore. Seneca se la prende molto con coloro che sprecano il loro tempo, poiché a suo parere è solo il presente ciò che conta, mentre non abbiamo alcun controllo su ciò che accadrà domani né possiamo cambiare il passato. Il tempo che possediamo ora, quindi, è meglio viverlo prima che sia troppo tardi. E come facciamo a non sprecare dunque questo tempo a disposizione? Per Seneca, lo studio della filosofia è il miglior esempio di tempo ben speso: ci consiglia di leggere i filosofi e riflettere sui grandi principi da loro enunciati poiché, secondo lui, questo ci arricchirà notevolmente. Bisogna invece ignorare i vizi e gli altri piaceri perché non ci migliorano come persone né stimolano le nostre capacità intellettuali; dobbiamo astenerci dall'ozio e sfruttare al meglio il tempo che abbiamo facendo qualcosa di positivamente stimolante.
La brevità della vita. Testo latino a fronte
È il decimo dei "Dialoghi" di Seneca, dedicato al suocero Pompeo Paolino, che aveva in quel momento l'importante incarico di prefetto dell'annona, cioè di raccolta e distribuzione del grano nell'Urbe. E proprio all'amico, oltre che parente, Seneca dà il consiglio di ritirarsi a vita privata, tralasciando ogni attività pubblica. Assumendo cioè un atteggiamento filosofico apparentemente epicureo, nonostante lo stesso Seneca fosse un esponente importante dello stoicismo romano. È in realtà una fase difficile, questa per Seneca, per un breve lasso di tempo fuori dai giochi politici, prima ancora di ritornare in auge grazie al nuovo imperatore Nerone. Il trattatello si basa su un paradosso. Non è la vita a essere breve, come invece comunemente si crede. Essa è lunga, purché la si sappia razionalmente impiegare. Però la vita non deve essere dedicata agli altri, ma al sapere e alla filosofia. L'approccio di Seneca in questo dialogo definisce un importante modello di vita spirituale per l'età classica: Seneca concepisce la filosofia come ricerca della virtù e pratica della libertà.
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Simone 12 marzo 2025Sorprendentemente attuale
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Setty 12 febbraio 2025Un classico
Lettura obbligatoria anche se in certe parti si vede che è un po’ anacronistico
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Elle 05 febbraio 2025Ti fa riflettere
È molto breve e nonostante questo ti fermi ogni tanto e pensi “questo è proprio vero”. Personalmente sono stata contenta di averlo letto, non ti apre gli occhi come se fosse illuminante perché è risaputo che il tempo non dovrebbe andar sprecato, ma ti fa pensare tanto. Da leggere ma anche da regalare soprattutto ai giovani.
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