Le regole sociali a cui non si può sfuggire. La necessità di adorare la propria bandiera (“la più bella che ci sia”). La scuola che ci insegna a stare tranquilli tranquilli in fila per tre, a ubbidire a tutto quello che ci viene detto, a non ribellarci, ad accettare anche quello che non ci piace. In questo stato di cose, è difficile distinguere i buoni dai cattivi: siamo davvero sicuri che i buoni siano quelli che vengono proposti come tali, le figure istutuzionalmente corrette? Al suo secondo album (1974), troviamo un Edoardo Bennato ironico, graffiante, animato da una viva necessità di criticare l’istituzionalmente e il politicamente corretto. Un lavoro dove sono presenti canzoni oggi meno conosciute (ad esempio le citate “La bandiera” o “In fila per tre”) ma che conservano la loro irruenza. Viene anche riproposto un classico di Bennato “Un giorno credi”, già presente nel suo album di esordio.
I buoni e i cattivi
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Artisti:
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Supporto:CD Audio
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Numero supporti:1
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Laura Pezzoni 17 maggio 2018
Disco 1
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