C'è un cielo che vola in cielo, Celeste
Libro candidato al Premio Strega Poesia 2024
«C’è un cielo che vola in cielo, Celeste» di Guido Celli, è un poema in prima persona, dove si racconta del cielo, della terra, e di Celeste, che è tramite per raggiungere /conoscere il corpo, “male di nervi”. È un cielo materiale, medievale e contemporaneo, quello di Guido Celli. Diafano a volte, ma non metafisico. Il “cielo” narrato è il campo della scrittura, realizzazione dello scenario terrestre. È un poema d’amore, in cui i colori e i momenti del mondo, a Celeste, addensano i molteplici riferimenti a elementi del paesaggio, del territorio, delle specie animali, dei pesci abitanti le acque. Un cielo nel cielo, speculare del cielo, in cui assistere al ciclo delle stagioni. L’Io narrante, il cielo, Celeste, il Sole, la Luna, il Mondo; c’è l’idea completa di un macrocosmo poetico, dove il poema percorre un’altra dimensione, quella del poema naturale. Laboratorio verbale di una scrittura accurata, assecondata dalla formula “C’è un cielo”, che richiama l’essere al proprio esistere, un pretesto narrativo che prelude alla prosecuzione del tutto, imprimendo movimento al dialogo, alla descrizione, con un crescendo che culmina nella proposta di una metamorfosi, Celeste. (Luciano Pagano)
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Anno edizione:2023
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