Il libro mi è stato regalato ben sapendo il mio interesse per questo periodo storico. Il tomo è ben strutturato, la scrittura è scorrevole e vengono toccati vari argomenti e vicende del periodo dalla cultura, cronaca, politica eccetera. È un'ottima base per poi approfondire i vari temi proposti. Peccato però la faziosità nemmeno tanto celata. La provenienza da LC dell'autore è evidente e ogni qualvolta viene preso in causa l'Msi è buona cosa verificare come siano andate veramente le cose.
C'era una volta in Italia. Gli anni Settanta
Un grande racconto di storia e di costume, di un’Italia violenta e tragica, allegra, folle e misteriosa.Un’Italia che non sarà più la stessa.
Dove eravamo rimasti? Allo scoppio di quella bomba a Milano che fece finire gli “innocenti” e “favolosi” anni sessanta. Cominciava un nuovo decennio, e il futuro aveva cambiato padroni. Gli anni settanta, secondo volume di una storia italiana che proseguirà fino ai giorni nostri, vivono ancora oggi nella memoria e nel tumulto: accanto a notevoli e veloci cambiamenti politici (l’ascesa del Pci) e sociali (le leggi sull’aborto e sul divorzio, la chiusura dei manicomi e l’obiezione di coscienza), videro una drammatica svolta violenta, passata sotto il nome di “anni di piombo”. L’eversione di destra mette bombe in treni, stazioni, università e prepara numerosi colpi di stato; gruppi criminali – banda della Magliana, Cosa nostra, P2, l’allora sconosciuta ’ndrangheta – si associano al potere e fanno i “lavori sporchi”, e una parte della sinistra rivoluzionaria sceglie la via della lotta armata con risultati imprevisti, sanguinari e irripetuti in Europa. E ancora: in un’inaudita degenerazione del vivere civile, 387 persone vengono rapite e con i soldi dei riscatti l’Anonima sequestri plasma “il modello di sviluppo” del paese. Gli anni settanta ci vedevano manifestare insieme a Berlinguer, Pannella, Franca Rame e Dario Fo, partecipare a troppi funerali civili, marciare per i diritti delle donne e contro la guerra, ballare il Tuca Tuca di Raffaella Carrà, crescere leggendo La storia di Elsa Morante, cantare sulle note di Rino Gaetano, Dalla e De Gregori. Al cinema si rideva amaramente con Fantozzi, Gian Maria Volonté era il volto dell’impegno, Fellini vinceva l’Oscar con Amarcord e gli scherzi grevi di Amici miei erano emulati nelle stazioni. Il lavoro cominciava a mancare, gli studenti iniziavano a pensare al loro futuro e il paese era scosso dal terrore delle stragi, dai sequestri e dalle bombe: il mondo sembrava dividersi tra chi voleva cambiare tutto e chi difendeva con le unghie e con i denti il vecchio ordine. E poi, a poco a poco, la speranza ha lasciato il posto alla disillusione: il sogno della rivoluzione si è scontrato con la violenza nelle strade. Se ne sono andati Pier Paolo Pasolini, Peppino Impastato, tanti giovani sono stati uccisi e Aldo Moro è stato abbandonato e lasciato morire… Gli anni settanta finirono con la sensazione che qualcosa si fosse spezzato, che quel futuro possibile si fosse allontanato per sempre. Eppure, è stato proprio allora che abbiamo imparato cosa significa lottare, amare e credere in un mondo diverso, almeno per un po’.
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Anno edizione:2024
C'era una volta, ma non è una favola
C'era una volta in Italia di Enrico Deaglio è un po' come un album di famiglia. Anche i personaggi che non conosci, ti sono familiari; anche il tizio seduto al tavolo con i parenti nella foto del matrimonio di tua cugina, che nessuno sa chi sia, da dove venga e come mai sia seduto proprio lì. A differenza di un album di famiglia però, il rosso del filo che unisce le decine di foto, resoconti, fatti di cronaca raccolti in questo volume, è il rosso del sangue delle decine di vittime di uno dei decenni più turbolenti e tormentati della nostra storia recente: gli anni '70. Gli anni dei primi passi di Raffaella Carrà col suo Tuca Tuca, delle leggi sul divorzio e sull'aborto, del primo film di Fantozzi, del femminismo, delle Città invisibili di Calvino, di Berlinguer e del compromesso storico, di Italia- Germania 4-3 la partita più della storia. Storia che ricorda questi anni come gli anni di piombo. Gli anni della strage di Piazza della Loggia a Brescia, della strategia della tensione, del Golpe Borghese, della rivolta di Reggio Calabria. Gli anni delle Brigate Rosse. Gli anni di Aldo Moro trovato morto ammazzato nel cofano di una R4. Gli anni della foto della sua camicia a righe sporca di sangue in copertina. Perché, come tutti gli album si famiglia, questo è un libro pieno di domande senza risposta.

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Diego 05 febbraio 2025Buona base per approfondire
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GIULIA 14 gennaio 2025unico
Ho regalato questo libro a mio padre, nostalgico sessantottino ma appena arrivato a casa ho cominciato a sfogliarlo pr capire se avevo comprato il libro giusto e... sorpresa! non solo era adatto a lui (l'ha letto in pochissimo tempo) ma me ne sono innamorata anche io perchè è uno spaccato disilluso degli anni 70 italiani. un libro impegnato ma anche trasversale.
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Dente43 12 gennaio 2025Quanti ricordi
Una storia che esplora il concetto di identità e appartenenza in modo autentico e sentito.
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