Finalmente ecco a voi la recensione di Caccia alle fate! Secondo capitolo della saga di Paranormalmente di Kiersten White. Questa lettura è stata più piacevole rispetto al primo libro, ma l'ho trovato carente come trama. Avevamo lasciato la nostra cara Evie pronta a cominciare la sua tanto agognata vita normale, proprio dopo aver scoperto di essere una creatura paranormale capace di rubare l'anima ad altre creature. Però la vita che Evie sognava si rileva più noiosa del previsto e rimpiange il suo lavoro con l'AICP nonostante sia scappata da loro. Così quando capita l'occasione di tornare a lavorare con loro, Evie non se lo fa ripetere due volte e decide di accettare l'incarico mentendo a tutti, compreso il suo comprensivo e amorevole fidanzato. Un nuovo particolare personaggio si inserisce nella storia, portando scompiglio nella vita di Evie, che tra una missione e l'altra, comincia a notare che qualcosa di strano sta accadendo e non sa più di chi fidarsi. Questo secondo capitolo della saga mi è sembrato abbastanza inutile, o meglio, alla fine del libro mi sono chiesta “E quindi?” perché più che un libro sembra una puntata di un telefilm, in cui non accade niente di importante, ma la storia è fine a sé stessa. A parte l'introduzione di un nuovo personaggio e una rivelazione importante sulla natura di Evie (parecchio confusa e imprecisa a mio parere), non accade molto di rilevante. La lettura di questo libro è stata più scorrevole e piacevole del primo, ma questo non basta a rendermelo piacevole. Alcune idee sono buone e il potenziale per essere un libro leggero e divertente anche, ma Evie la trovo davvero troppo insopportabile, mentre il resto dei personaggi li sento poco reali. Mentre leggo ho la sensazione di trovarmi appunto tra personaggi di carta, che non vivono oltre le pagine scritte e che non esistono al di fuori delle apparizioni nella storia. Non so se può avere senso quello che scrivo, ma la sensazione è questa. Il problema più grande è proprio Evie, purtroppo la maggior parte della lettura l'ho passata ad odiarla e a volerla prendere a pedate. Non si tratta di una ragazza un po' svampita e buffa nella sua superficialità, come penso doveva essere, lei è proprio tonta al punto che non capisco come fanno le persone che le stanno intorno a sopportarla. E quando il perfetto e romantico Preston dice di amarla non posso fare altro che chiedermi chi l'ha maledetto da fargli vedere una persona che non esiste. Quando le dice che è intelligente come nessun altro sono scoppiata a ridere! Ho odiato la sua frivolezza, la sua stupidità, la sua superficialità, il suo carattere egoista e il suo essere tremendamente infantile come una dodicenne, ma soprattutto ho odiato il suo improvviso vittimismo al limite del ridicolo che ha verso la fine, il suo pretendere di essere contraddetta e rassicurata. Il colpo di scena finale non sorprende molto perché si intuisce abbastanza bene come si svolgeranno i fatti, solo che il modo in cui accadono l'ho trovato fuorviante e confuso. Mi è rimasta una sensazione di incomprensione, come se mancasse di logica alla base. Su una frase della quarta di copertina concordo: Evie è davvero troppo “speciale” per essere normale. Se vi è piaciuto Paranormalmente leggetelo, se invece come me non vi aveva convinto allora evitate il secondo perché mi è sembrata una storia inconcludente, anche se risulta più gradevole come lettura. Penso che sia una lettura adatta maggiormente a ragazze di 12 anni che hanno voglia di una lettura leggera, originale e semplice.
È difficile avere una vita normale quando si ha il dono di riconoscere gli esseri sovrannaturali al primo sguardo. Ma Evie, dopo tante bizzarre avventure, vuole provare un'esperienza nuova e vivere davvero come ogni ragazza della sua età: la scuola, le amiche, lo sport e poi, un giorno, l'università. Insomma, un'esistenza tranquillissima e banalissima... che si rivela da subito noiosissima. Così, quando l'Agenzia Internazionale per il Contenimento del Paranormale le offre di tornare a lavorare, Evie coglie l'occasione al volo. Ma dopo una serie di missioni disastrose, va in crisi. Non è più sicura di aver fatto la scelta giusta. A sciogliere ogni suo dubbio e a scombussolare il suo cuore già tormentato arriva Reth, che riappare dal nulla in tutta la sua sfavillante bellezza fatata. Il suo ex, perfido e insidioso, è tornato per portarle devastanti rivelazioni sul suo passato e l'inquietante notizia di una imminente battaglia fra le corti delle fate. Una guerra che può far precipitare nel caos l'intero mondo del sovrannaturale. E sembra che proprio Evie abbia un ruolo fondamentale nel determinare le sorti di quel mondo. Lei è davvero troppo speciale per essere normale.
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Anno edizione:2012
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"Caccia alle fate" è un ottimo sequel, carino e scorrevole. Le 420 pagine che lo compongono volano via in pochissimo tempo, infatti io l'ho letto nell'arco di una sola giornata. Un romanzo che non delude le aspettative, e che aggiunge nuovi importanti elementi e imprevedibili sviluppi alla storia. Mentre nel libro precedente avevo trovato migliore a livello di contenuti la prima metà del libro rispetto alla prima, devo dire che questa volta non ho avuto preferenze, sia la parte iniziale che quella finale del libro sono avvincenti e piacevoli al punto giusto. Tuttavia durante la narrazione ci sono alcune "questioni" che mi avevano incuriosita e che, con mio grande disappunto, vengono lasciate del tutto in sospeso, senza il minimo accenno ad una possibile risoluzione. Io spero vivamente che non sia una dimenticanza e che l'autrice abbia in serbo di fare a tale proposito dei collegamenti con il terzo libro. In definitiva, a parte l'insoddisfazione per le questioni rimaste in sospeso, confermo il mio giudizio positivo su questa trilogia YA, che fin'ora non ha mancato di intrattenermi piacevolmente: la ritengo una lettura adattissima all'estate e a passare alcune ore spensierate senza troppe pretese.
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serenella giunta 04 agosto 2012
Se il primo libro mi aveva lasciato indifferente, non tanto per la trama, di per sé originale, ma più che per altro per quello che mi aveva trasmesso, cioè niente, “Caccia alle fate” acquista qualche punto in più a mio avviso, poiché a differenza del primo capitolo della serie, ha qualcosa in più, tra gli eventi, tra il ritmo della narrazione, tra mondi fantastici. Insomma c’è un più in ogni cosa che lo differenzia da “Paranormalmente”. Insomma, gli eventi stanno iniziando a prendere una piega diversa e inaspettata e ci regalano qualcosa in più rispetto al primo capitolo rendendo la storia un tantino più gradevole. Al solito: storia che si legge facilmente, ben scritta, che può rendere piacevole un pomeriggio afoso. Ma siamo sempre là. La storia potrebbe piacere anche a una fascia di lettori più adulta rispetto a quella a cui effettivamente è destinata? Secondo me NO, ma si sa tutto è a discrezione dei nostri gusti personali. Quindi, il libro piacerà sicuramente ai più giovani, e qui non ci piove, e di conseguenza lo CONSIGLIO a tutti voi Giovani Adulti spensierati, che con “Caccia alle Fate” passerete delle ore piacevoli in compagnia di amici altrettanto piacevoli.
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