Un certo dolore al fianco - appunto - è quel che si prova leggendo questi racconti, i protagonisti dei quali siamo noi, uomini di mezz'età. Maschi e femmine, ma soprattutto maschi, perché qui si scrive di ciò che si conosce. Il volume racchiude la produzione degli 'scritti brevi' di un autore che stimo molto, dallo stile sobrio, poco indulgente, molto 'romano-de-Roma' (la cosa, per un nordista come me, ha il suo fascino) anche se - a mio avviso - più apprezzabile sul percorso lungo (i romanzi). Cinque stelle per la qualità e la vicinanza.
Camere e stanze
Questo volume raccoglie tutti i racconti di Francesco Pecoraro, a partire dalla sua prima raccolta del 2007, Dove credi di andare, fino ai molti inediti più recenti.
«Con la sua scrittura travolgente riesce a catturare, nella filigrana delle ossessioni di un singolo, il trauma storico di quel ‘groviglio’ che chiamiamo Italia». - Andrea Cortellessa, Tuttolibri - La Stampa
«L’exploit di Pecoraro è aver calato la visione della condizione umana nella storicità perfettamente colta dell’Italia del secondo dopoguerra». - Daniele Giglioli, La Lettura - Corriere della Sera
«Pecoraro ha una visione del mondo e intende metterla nei suoi libri: non sono molti i romanzieri italiani di cui si possa dire la stessa cosa». - Guido Mazzoni, Le parole e le cose
Dove credi di andare ha un carattere fortemente unitario: i protagonisti sono manager, funzionari, artisti, avvocati, tutti colti nel mezzo di un incontro con qualcosa o qualcuno che provoca lo sfaldamento del loro mondo di certezze. Una riunione di lavoro in cui si capisce di essere finiti, una festa data per una giovane amante che si trasforma in tregenda… Ma se già con il racconto lungo Tecnica mista – storia di una vocazione artistica che deraglia in terrorismo fondamentalista – il modo di narrare appare molto cambiato, i racconti della terza parte presentano modalità espressive del tutto nuove. Viene sì mantenuta la rappresentazione del disagio e della crisi dell’uomo adulto (Cormorani, Fuori lista), ma a questa si aggiungono la parodia a tinte distopiche del neoliberismo imperante (La Tavolata, La città indiscussa), il racconto dell’infanzia e della preadolescenza (Non so perché, Il Fregno) e ritratti femminili che rimangono impressi per originalità (Antonella ti amo). Lo sguardo di Pecoraro, apparentemente impassibile, è in realtà intensamente partecipe di ogni fenomeno umano, naturale o artificiale, e rende questi racconti un unicum nella nostra narrativa.
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Anno edizione:2021
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Eclipse 28 luglio 2023Un certo dolore al fianco
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