Storia romanzata di una famigli di mezzadri, i Peruzzi, e delle loro (dis)avventure. Sullo sfondo la bonifica dell'agro pontino e di ciò che fu per le famiglie di coloni che dal Nord Italia migrarono nel basso Lazio e dintorni per rendere realtà il progetto di "ruralesimo" tanto idealizzato dal Duce in epoca fascista.
Canale Mussolini. Parte prima
Un poema grandioso che, con il respiro delle grandi narrazioni, intreccia le vicende drammatiche e sorprendenti dei suoi protagonisti a quelle, non meno travagliate, di mezzo secolo di storia italiana.
Il Canale Mussolini è l'asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. Su questa terra nuova di zecca, creata dai progetti ambiziosi del Duce e punteggiata di città appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal Nord. Un vero e proprio esodo. Contadini emiliani, veneti e friulani lasciano le proprie terre, dove non rimaneva altro che stare a "puzzarsi di fame", e diventano i primi attori del nuovo sogno italico di grandezza. Tra di loro ci sono i Peruzzi, gli eroi di questa saga straordinaria. A farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio Pericle. Con lui si trasferiscono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. E poi la nonna, dolce ma inflessibile. Il vanitoso Adelchi, più adatto a comandare che a lavorare. E poi c'è lei, l'Armida, la moglie di Pericle, la più bella, la più generosa, la più strana, una strega forse. Un poema grandioso che, con il respiro delle grandi narrazioni, intreccia le vicende drammatiche e sorprendenti dei suoi protagonisti a quelle, non meno travagliate, di mezzo secolo di storia italiana. Antonio Pennacchi rievoca il passato controverso e insieme epico della nazione, animando ricordi e fantasmi con uno sguardo sempre lucido, ironico e spiazzante, ma soprattutto carico di pietas e profonda commozione per i propri personaggi, per quelle tre generazioni di Peruzzi che combattono con glorioso accanimento contro le sferzate del destino che sembra non concedere tregua.
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Collana:
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Anno edizione:2022
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Rob0611 07 gennaio 2025Una lucida- e a tratti mordace- epopea(ispirata a una storia vera, quella dei coloni dell'agro pontino)
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Sir Pilade 12 novembre 2024Rivelazione
Questo libro mi ha rivelato come sia stato possibile che l'Italia sia caduta in un baratro così oscuro mettendomi nei panni di una famiglia di mezzadri. Consigliatissimo
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ormos 08 marzo 2023
Leggerezza e profondità insieme per questo bellissimo romanzo, un affresco sulla italica civiltà rurale del Novecento che racconta le vicende dei Peruzzi, famiglia veneta trapiantata suo malgrado nell’Agro Pontino per popolare il territorio appena bonificato da Mussolini, lì dove sorgeranno Littoria, Sabaudia, Aprilia. E nel vivere la propria storia i Peruzzi saranno testimoni e talvolta protagonisti della Storia maiuscola, quella che attraversa quarant’anni e ci fa incontrare un giovane Mussolini in ascesa, la nascita del fascismo, l’alleanza con Hitler e la guerra, fino alla liberazione. Pennacchi tratteggia personaggi dotati di forte personalità e tutti, chi più chi meno, si esprimono in dialetto (perfino Hitler parla veneto quando si rivolge a Mussolini), e i dialoghi risultano spesso divertenti e conditi da modi di dire (“maladéti i Zorzi Vila!”). Non mancano passaggi di una certa carica emotiva, e sono quelli dove la riflessione si fa più intensa, perché se è vero che il più forte impone la propria volontà, è anche vero che “ognuno gà le só razón”.
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