Una narrazione che sa intrecciare la piccola travagliata storia dei protagonisti con quelle della grande Storia e con le sue grandi tragedie. Premio Strega 2010 per il primo volume.
Canale Mussolini è l'asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. Contadini di tutte le regioni coinvolte devono lasciare le loro terre e andare nelle nuove città: "Siamo venuti giù per la fame", dichiarano. Emigranti, sradicati dal nord e piombati in un Lazio lontano non solo geograficamente, ma soprattutto nelle mentalità e nei costumi.
Tra questi c'è la famiglia Peruzzi, protagonista di questa saga, che col supporto del carismatico zio Pericle, fascista di un certo prestigio, ma anche autonomo, perché lui non si fa "dire da nessuno quello che deve fare".
Intorno a lui e dietro di lui scende tutta la famiglia. E sono proprio i vari personaggi di questo nucleo a dare a Pennacchi la possibilità di un ritratto straordinario di una varia umanità divisa in generazioni e mentalità, ma legata da quei vincoli familiari così importanti da non poter essere rotti dalle varie vicende che la Storia impone. A troneggiare è la figura dell'Armida, la moglie di Pericle, bella e generosa, così strana, circondata com'è da uno sciame perenne di api, da essere forse una strega. Ma quelle api che le parlano, che l'avvertono dei pericoli, non serviranno a salvarla da un destino già scritto.
Ciò che travolgerà l'intera famiglia sarà originato dall'interno del suo nucleo.
«Ci sono scrittori che sanno raccontare una storia e altri, assai pochi in verità, che sanno raccontare le gesta di un popolo attraverso le vite di alcuni. Antonio Pennacchi fa parte di questi ultimi. Per grandezza, passione e forza Canale Mussolini assomiglia a un enorme albero di fico che spacca la roccia con le radici e cresce e si snoda tra pietre e mattoni, buttando giù muri e tetti e ogni ramo, come ogni personaggio, trova la sua strada verso la luce. Antonio Pennacchi fa per l'Agro Pontino quello che Jack London ha fatto per lo Yukon.» Niccolò Ammaniti per la candidatura al Premio Strega