La canzone di Achille

Questo libro coglie nel segno, dà un volto (finalmente), alla figura mitologica di Patroclo, da sempre ombra di Achille. Qui invece, ha un ruolo da protagonista, una voce, dei sentimenti. Non è più il ragazzino stupido che per "capriccio" veste l'armatura di Achille perdendo la vita nella battaglia contro Ettore, ma l'uomo che è disposto a farsi tagliare la gola per amore della "metà della sua anima": Achille. Questo romanzo è emozionante, ci sono frasi e passaggi meravigliosi, che scavano dritti nel cuore, è la versione migliore narrante le vicissitudini della guerra di Troia a mio avviso. Fa amare l'amore!

Uno dei libri più belli ch’io abbia mai letto. Ti rimane impresso e, dopo un po’ di tempo, viene anche la voglia di rileggerlo! Consiglio assolutamente.

La canzone di Achille è un romanzo che rimane nel cuore dei lettori. Narrato dal punto di vista di Patroclo, un principe esiliato, racconta l’incontro e la crescita condivisa con Achille, figlio della dea Teti. Il loro legame si sviluppa lentamente, passando da una semplice amicizia a un amore profondo e totalizzante, messo a dura prova dagli eventi della guerra di Troia. Una delle qualità più potenti del libro è la sua capacità di commuovere. È una lettura che fa piangere, non solo per la tragedia che incombe sul destino dei personaggi, ma per la bellezza struggente del loro amore: forte, puro, quasi eterno. Alcuni lettori hanno trovato la prima parte del romanzo lenta e un po’ troppo focalizzata sulla costruzione della relazione tra i due protagonisti. Questa lentezza è una scelta narrativa pensata e voluta perché prepara emotivamente il lettore e rende il finale ancora più profondo e indimenticabile.