Libotz giunge in un imprecisato villaggio della Svezia e fatica a entrare a far parte della piccola comunità in veste di avvocato, ma, dopo un inatteso aiuto, riesce a guadagnare quel tanto di prestigio sociale necessario a poter camminare a testa alta tra la gente. Tuttavia, una serie di circostanze del tutto indipendenti da lui lo pone nuovamente in una posizione scomoda, in cui sembra invischiarsi sempre di più nonostante gli sforzi che compia per uscirne. Sempre più nettamente si delineano le figure del locandiere Askanius e del capo della Polizia, l'uno in veste di vittima sacrificale e l'altro come tremendo burattinaio di un'operetta totalmente in balìa del suo capriccio. Libotz scoprirà infine che tutto ciò che socialmente aveva guadagnato era dovuto al fatto che per gli altri era un capro espiatorio, generava in loro un tale disprezzo che, pur nella loro condizione di infelici, a paragone con lui vedevano meno tragiche le loro sorti. Un messaggio nero, quello di Strindberg, da profondo conoscitore dell'animo umano, dove gli sforzi di un individuo, il suo impegno, non sortiscono alcun effetto sui preconcetti altrui. E ciascuno finisce per diventare ciò che gli pensano che sia.
Il capro espiatorio
Il giovane avvocato Libotz è l’ultimo arrivato in una cittadina svedese sperduta tra le montagne, un tempo famosa per le sue terme e ora divenuta un luogo spettrale. Timido e impacciato, Libotz apre il suo studio con tanto di targa scintillante, confidando che presto avrà numerosi clienti e forse potrà persino convolare a nozze con una giovane del posto. Ma la comunità gli è ostile e il forestiero, portato per natura ad accollarsi colpe non sue e a farsi schiacciare dal senso del dovere, sembra destinato a incarnare perfettamente il ruolo della vittima sacrificale, che infatti gli abitanti non tardano ad assegnargli. Accanto a lui, una galleria di personaggi mutevoli e sfuggenti ma riconoscibilissimi, come in una commedia umana di balzachiana memoria: un oste che vive di ricordi e illusioni, un ambiguo commissario, uno scrivano disonesto, un padre arcigno votato al piagnisteo. Scritto nel 1906, Il capro espiatorio è l’ultimo romanzo di August Strindberg: una potente indagine sulla natura umana e sull’inafferrabilità dell’esistenza, che lo sguardo maturo dell’autore può finalmente contemplare con ironia e senza più amarezza.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Formato:
-
Testo in italiano
-
Cloud:
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
LuigiAmendola 10 febbraio 2024L'impenetrabilità della natura umana
Formato:
Gli eBook venduti da Feltrinelli.it sono in formato ePub e possono essere protetti da Adobe DRM. In caso di download di un file protetto da DRM si otterrà un file in formato .acs, (Adobe Content Server Message), che dovrà essere aperto tramite Adobe Digital Editions e autorizzato tramite un account Adobe, prima di poter essere letto su pc o trasferito su dispositivi compatibili.
Cloud:
Gli eBook venduti da Feltrinelli.it sono sincronizzati automaticamente su tutti i client di lettura Kobo successivamente all’acquisto. Grazie al Cloud Kobo i progressi di lettura, le note, le evidenziazioni vengono salvati e sincronizzati automaticamente su tutti i dispositivi e le APP di lettura Kobo utilizzati per la lettura.
Clicca qui per sapere come scaricare gli ebook utilizzando un pc con sistema operativo Windows