La carne l'amore la morte
«La carne l’amore la morte» di Daniele Zanghi muove dal dissidio tra natura e cultura teorizzato dalla Scuola di Francoforte. Per organizzare la natura in sapere l’uomo reprime la propria anima, vedendo i propri istinti negati dal potere. Mortalità e finitezza connotano l’esistenza divisa tra aspirazione metafisica e dimensione storica. I poteri, quello politico e quello alimentare, quello conoscitivo e quello di genere, si riproducono nelle coscienze e nei rapporti sociali. Il corpo, la sessualità, la metafisica, sono i temi centrali, l’autore reinventa nei suoi versi i corpi vittime del potere, quelli delle donne e degli animali. L’amore diviene prassi sociale, sfugge a facili riconciliazioni, assume la responsabilità del cambiamento. Dal disagio provocato dal contesto lavorativo, due individui che pure sono attratti l’uno dall’altro, recuperano la dimensione naturale e della pienezza dei sensi in uno spazio liberato dalla necessità di produrre e performare. Gli individui ritornano organismi naturali, in un atto di unione che riguarda tutta l’umanità, trovando nell’elemento naturale non più un nemico, come agli albori della specie, bensì una possibilità di pace e di riposo.
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Anno edizione:2023
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