RECENSIONE (di Flavia Albani) LE CARNI BIANCHE DA NOI MARINATE di Enrico Varis Tra un presente e un passato che ritorna, si snoda questo romanzo breve. Incuriosisce il lettore pagina dopo pagina… ma il finale? Si intuisce? C’è amicizia, amore, amori accettati. Ironia, umorismo. «… Provai a chiedere perché, a tuo padre ….. ma mi riferì soltanto parolacce rivolte a loro e sì, aggiunse qualcosa del tipo: “ Ne hanno marinate di robe, quelle due laide….. !” (p.75)»: ci sono segreti inconfessabili, scomode verità ben nascoste, azioni, fatti del passato, riprovevoli, dannosi per la propria reputazione il tutto accompagnato da una spolverata di cinismo, un pizzico di perfidia, una macinata di comicità, ironia, umorismo sfumate al giallo. Il Novecento ritorna imperioso Personaggi di uno spaccato di vita “provinciale” tra la Brianza e la riviera romagnola, una rievocazione in chiave nostalgica amarcord, "a m'arcord" ("io mi ricordo") . Un passato ritenuto sepolto ma che riprende forma e rivive, qualcosa di immondo, lercio, lordo, lurido, rivoltante, schifoso, sordido, sozzo, sudicio. sporco. Un giallo che riemerge ma che, come l’acqua di un fiume raggiunge il mare e si disperde nelle sue profonde acque e nella brezza marina, torna a nascondersi, in attesa di un ulteriore racconto. Ci aspettiamo un seguito…..
