Carta canta
I proverbi indicano i quadri dei valori in cui il popolo crede, esprimono riferimenti precisi a nuclei morali, a mete culturali, a modelli comportamentali. Nei tempi recenti si è articolato, attorno a essi un dibattito che vede la metodologia di raccolta, il tipo di approccio e i rapporti tra il proverbio e i suoi fruitori. Oggi il proverbio è tornato di moda ma non si cerca più nelle persone anziane né nelle raccolte della letteratura. Viene individuato anche nei messaggi televisivi, nella pubblicità. In effetti il proverbio rappresenta il raccordo tra il passato che ci dà certezze, un presente instabile e un futuro incerto. Come i miti e le fiabe, anche i proverbi si situano su un duplice piano: usano i termini del linguaggio corrente che spesso danno un linguaggio supplementare. Oggi, come sottolinea Jolles, a pieno titolo e prepotentemente, entrano nella letteratura quei documenti: leggende sacre e profane, miti, enigmi, fiabe che non vengono contemplate né dalla stilistica né dalla retorica, né dalla poetica, anzi forse nemmeno dalla lingua scritta; che sebbene appartengono all'arte, non diventano vere e proprie opere d'arte.
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Anno edizione:2006
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