La storia, raccontata da Alena nel presente, viene spezzata da dei flashback dal punto di vista di Ethan, da quando entra nel mondo di Villa Sole fino al plot twist che dà il senso a tutta la storia. Mi ha commosso molto l'atmosfera, quella di un libro leggero, nostalgico, in cui tra le pagine scorre anche la consapevolezza dei protagonisti di lasciarsi tutto alle spalle e andare avanti, poiché la vita è fatta di contingenze incontrovertibili. Tutto sottolineato in un posto magico, che sembra racchiudere ricordi di vite intere, sempre immutato nella sua bellezza, solido, un punto fermo una certezza da cui poter ripartire anche quando sembra tutto finito. La culla che sospinge Alena verso il suo destino di felicità, salvando in ogni caso i ricordi che le hanno permesso di essere ciò che è. Vicende familiari comuni, e proprio per questo universali, in cui delle parole non dette possono scatenare tempeste, che col tempo mutano e aumentano fino a creare delle vere e proprie crepe tra persone che si vogliono bene ma che pur di non ammettere le proprie debolezze preferiscono tacere e rovinare interi rapporti. Ma queste pagine insegnano anche questo: per quanto i membri di una famiglia possano essere in difficoltà ci sarà sempre un piccolo legame che, anche se non coltivato, non potrà mai essere totalmente reciso. Un tocco di mistero che ha consentito alla trama di intrigare il lettore, oltre ad impreziosire il personaggio di Alena in sé. L'unico elemento che mi ha fatto storcere il naso è stato l'amore tra Ethan e Cleo. Senza nulla togliere al fatto che l'amore non si può spiegare, palese per smontare quella che tutti sono convinti sia una storia già scritta, ovvero quella tra Ethan e Alena, ma che allo stesso tempo non mi ha entusiasmato poiché mi è sembrata quasi forzata, avrei preferito ci si soffermasse a questo punto di più, è stato troppo veloce l'epilogo del triangolo
