Cosa ti aspetti da un titolo così? Non ti aspetti pagine e pagine di pura poesia, viscerale e ancestrale. Le parole danzano e aprono porte su mondi che pensiamo lontani da voi, una volta entrati avviene l’epifania, conosciamo questi mondi, manca solo la chiave.
La casa dell'incesto
"La casa dell'incesto" è la storia della dolorosa situazione di una donna divisa, incapace di trovare un collegamento tra il corpo e la propria vita emotiva. "Ho scritto le prime due pagine del mio nuovo libro in uno stile surrealista," annota nel suo diario la Nin nell'aprile del 1932. E in effetti si tratta di un testo audacemente sperimentale, sospeso tra il romanzo e la prosa lirica, che rappresenta il felice punto d'incontro tra i due momenti fondamentali dell'ispirazione di Anais Nin: da una parte, la ricerca di una totale e potente naturalezza nell'esprimere la vita e l'emozione dei sensi; dall'altra, il proposito di "procedere dal sogno per entrare nel dato sensibile", cioè di immergere l'esperienza onirica nel flusso della vita quotidiana, accostandosi alle ricerche del gruppo surrealista. Nasce così quello che è, forse, il libro letterariamente più elaborato e intenso della Nin: un racconto allucinato, "stratosferico", caratterizzato da una prosa sontuosa e musicale, da una ragnatela sottile ma fortissima di immagini e di suoni, "la mia stagione all'inferno", come ebbe a definirlo l'autrice stessa. "Tutto quello che so è contenuto in questo libro scritto senza testimoni, un edificio senza dimensioni, una città appesa al cielo."
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Autore:
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Edizione:7
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Olly 03 gennaio 2025Sogno ancestrale
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jannarelle 01 aprile 2024Sputare il proprio cuore sulla pagina
Esordio letterario di Nin, questo racconto lungo non è un testo facile, col suo stile surrealista sospeso tra prosa e poesia, ricolmo com’è di immagini spesso oniriche e disturbanti, di suoni che echeggiano assordanti: è uno stato d’ansia tradotto in parole. Come rivela l’autrice stessa in apertura, si tratta di un libro scritto in preda a quel soffocamento che porta a sputare il proprio cuore sulla pagina, ed è il racconto di cosa prova una donna quando la sua interiorità e la sua esteriorità le risultano inconciliabili. La lacerazione tra la mente e il corpo è resa attraverso due figure femminili antitetiche, distaccate dalla realtà e sole nelle loro illusioni, incapaci di amare in modo sano. Ed è proprio la riflessione su quell’amore soffocante, che porta a voler controllare l’altro, a vederlo come una proiezione di ciò che immaginiamo, forse in fondo di noi stessi, ad evocare verso la fine del libro il tema dell’incesto, e a proporre anche una via d’uscita, un modo per salvarsi: perdonare, accettare e lasciar andare le cose, per riconquistare così anche la propria libertà.
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