La casa ritovata. Storia (e storie) della cascina Simonetto di Villarbasse
Il nome del paese dove sono nato è stato per anni il mio personale tormentone. «Villarbasse» dicevo io. «Quel Villarbasse?» mi chiedevano subito. «Proprio quel Villarbasse» ero costretto ad ammettere ogni volta. Un po' di tempo fa, qualcuno dei miei interlocutori canticchiava di rimando: «Villarbasse cascina fatale…». Erano i versi di una famosa ballata dell’epoca e raccontava l’orribile ed efferato massacro che là era avvenuto. Se poi spiegavo che proprio in quella «cascina fatale» ero nato ed avevo trascorso la mia infanzia, potevo godere di un quarto d’ora di quasi celebrità. Non posso che ringraziare la brava autrice. È vitale per tutti ritrovare le proprie radici e in questo libro ritrovo le mie. Bruno Ferrero Non fu il massacro, ma il fatto che l’esecuzione dei banditi che commisero l’efferato delitto fosse l’ultima condanna a morte eseguita in Italia, che rese Simonetto tristemente famosa: un luogo così incantato non meritava questo destino, e a tutti noi che lo abitammo non ispirò che gioia e pace, e divertimento, e tutti la ricordiamo così, e così deve tornare ad essere. Paola Garelli. Siamo usciti da un pozzo nero nero. Siamo usciti da uno spavento lungo lungo. Marinella Grosa, La casa rotta.
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Edizione:2
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Anno edizione:2017
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