"Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate." Sono queste le parole con cui viene accolta Kit McDeere, assistente sanitaria domiciliare incaricata di prendersi cura di Lenora Hope, l'ultimo membro sopravvissuto della sua famiglia assassinata decenni prima e unica sospettata del delitto. Muta e costretta su una sedia a rotelle, non è mai stata in grado di raccontare la sua versione dei fatti. Finché Kit non la convince a raccontarle cos'è successo davvero quella tragica notte attraverso una macchina da scrivere. E con un dito funzionante Lenora inizia a digitare: Voglio raccontarti tutto. Purtroppo questo è un libro che ho finito di leggere con grande fatica. Nonostante le premesse mi sembrassero interessanti ho trovato lo stile dell'autore un po' pesante e il ritmo lento a causa di alcune parti ripetitive che non hanno fatto altro che allungare inutilmente la trama. I capitoli sono intervallati da flashback raccontati da Lenora in cui racconta la storia della sua adolescenza fino ad arrivare alla fatidica notte dell'omicidio della sua famiglia. Mi è piaciuta l'atmosfera gotica della villa sulla scogliera che poco alla volta rischia di franare e far sprofondare entrambe nell'oceano. Nonostante questo punto di forza, ci sono stati alcuni aspetti negativi tra cui il ritmo che mi è sembrato irregolare andando a rallentare la tensione. Inoltre, alcuni personaggi sono poco sviluppati rendendo difficile entrare in empatia con i loro problemi e paure. La protagonista a volte mi è sembrata piuttosto irritante e fastidiosa a causa dei suoi modi un po' drammatici e delle sue scelte discutibili. Nella parte finale il ritmo si è ripreso ma ho comunque provato un po' di confusione a causa di alcuni colpi di scena che si sono sovrapposti l'uno sull'altro. È una lettura che consiglio se vi piacciono le trame un po' contorte che impiegano del tempo a svilupparsi.
