In verità è questo libro una chiave che ti permette di entrare, di accedere nelle segrete stanze del mistero dove una fanciulla ebrea, della casa di Davide, vive; tra pareti di cielo che racchiudono uno scrigno di celesti promesse. Fatto inusuale, inconsueto, assai insolito: una dimora che in sé accoglie un palazzo, ed un palazzo che è Città santa e fortificata, con alte mura cinte da torri, che è inespugnabile culla dell’Altissimo. Questo doveva apparire agli occhi dell’Angelo quando raggiunto l’umile casa trovò la Sposa promessa per persuaderla a “sposare la Promessa”. Le Madri piantano un seme a primavera e quando i pollini si spandono per l’aria, dalla nuda terra, sboccia un lieto fiore tutto odoroso di maternità. Una Madre è anche un nido, un dolce giaciglio, un tenero focolare, una casa ricolma d’amore. Chi ben conosce l’autore non deve affatto meravigliarsi se a un certo punto le parole lo condurranno al di là dell’orizzonte, sulle alte cime dell’incanto e sul pianoro stesso della bellezza dacché ha questi tal dono prodigioso: il parlar lieve che diviene sinfonia. Una “Polifonia dell’esistenza”, per l’appunto, che è mirabile canto, magnifica preghiera che sale verso l’alto. È in questo planare a grandi altezze, in questo ascendere rivolti sempre verso il sole, ci si incontra, nelle stanze abitate dal mistero, col mistero stesso dell’amore che si rivela essere Dio e uomo, Padre e Madre al contempo, Creatore e Figlio, Sacerdote e Sposo. Santa Maria è questa Santa abitazione. È “casa di Dio”. È un luogo teologico, come dirà l’autore, dove parla il vento e il fuoco canta, dove la pioggia benedice il raccolto e la vita s’impregna di luce. Un libro che è anche un viaggio “attraverso l’umanità di Maria”, per le molteplici case della quotidianità, laddove lo straordinario semplicemente si manifesta nella semplice semplicità dell’ordinario.
Le case di Maria. Polifonia dell'esistenza e degli affetti
Un viaggio attraverso le case che Maria ha abitato durante la sua esistenza. La sua memoria biblica, infatti, si apre con una casa (Nazaret) dove è un angelo a parlare e si chiude con una casa (Gerusalemme) dove a parlare sono il vento e il fuoco. La casa non è soltanto l’abitazione, ma anche il luogo dove accadono gli eventi decisivi della vita: la metafora consente quindi il passaggio dall’edificio all’interiorità di chi vi abita. La casa è Maria stessa. Raccolta e ospitale (caratteristiche proprie di ogni abitazione), Maria sarà casa di Dio. Creatrice di relazioni, nelle sue case elabora e trasmette un’arte di vivere che insegna a non smarrire la polifonia dell’esistenza e degli affetti.
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Edizione:2
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Anno edizione:2021
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Giuseppe Contrino 01 marzo 2017
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