Il caso Meursault è una riscrittura dello Straniero di Camus. Geniale. Quasi complementare alla lettura dello straniero. Racconta la storia di quell'arabo ucciso da Meursault che non si era meritato neanche un nome. Una storia di riscatto e di sconfitta al tempo stesso, L'ho amato quasi più del suo "originale".
Il caso Meursault
Finalista Premio Terzani 2016
"Ti riassumo la storia prima di raccontartela: un uomo che sa scrivere uccide un arabo che quel giorno non ha neppure un nome - quasi l'avesse lasciato appeso a un chiodo prima di entrare in scena -, e poi comincia a spiegare che è tutta colpa di un Dio che non esiste e di ciò che ha capito sotto il sole e per il fatto che la salsedine lo costringe a chiudere gli occhi. Perciò l'omicidio rimane un atto assolutamente impunito e non è un delitto poiché non esiste legge fra mezzogiorno e le due, fra lui e Zoudj, fra Meursault e Moussa. E in seguito, per settant'anni, tutti si sono adoperati a fare sparire in gran fretta il corpo della vittima, a trasformare i luoghi dell'omicidio in un museo immateriale e a discorrere sul significato del nome dell'assassino. Che cosa significa Meursault? "Morto solo"? "Morto sciocco"? "Non muore mai"? Per mio fratello, invece, in tutta questa storia non è stata spesa neppure una parola. E tu, come tutti quelli prima di te, hai preso una cantonata. L'assurdo lo portiamo sulle spalle o nel ventre delle nostre terre io e mio fratello, non quello là."
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Anno edizione:2015
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Clotti 25 novembre 2021Per chi ha amato lo Straniero di Camus
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L’inizio è un continuo e noioso rimuginare, ma si prosegue nella lettura sperando in un cambiamento. Nulla! Infine al IV capitolo, si legge: ”Non saranno certo loro a permettere di sopportare il mio pomposo monologo”. Se l’autore stesso, sia pure per altri motivi, descrive con queste parole il proprio lavoro, non c’è speranza di cambiamento. Pertanto inutile proseguire e sopportare ulteriormente. Nel giro di un mese ho letto due libri premiati con il Goncourt ed entrambi mi hanno deluso. Ne deduco che il metodo di giudizio della Giuria è molto distante dalle mie corde. Il mio parere vale ben poco ma, nonostante tutti i miei sforzi, non riesco a comprendere cosa essa abbia trovato che io non riesca a vedere, salvo un riferimento ad argomenti importanti: qui letterario a Camus, storico nell’altro alla guerra civile di Spagna.
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Flavio Multineddu 09 settembre 2016
Per diventare la voce narrante del “fratello del morto”, Dauod capovolge l'assunto Robinsoniano (il protagonista del romanzo è anche l’autore del manoscritto autobiografico “ritrovato” da Defoe perché egli si possa annullare), facendo diventare l’omicida Mersault lo scrittore Camus: “Dopo l’Indipendenza … leggevo i libri del tuo eroe e seguivo la sua carriera di scrittore ormai famoso”. La scrittura fulminante di Haroun/Daoud si rivolge direttamente al lettore per trasmettergli la rabbia di chi ha avuto il fratello ammazzato per far diventare famoso chi l’ha ammazzato. Bellissima storia scritta al contrario.
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