Compositore. Visse a Napoli, dove insegnò nel conservatorio di S. Onofrio e, dal 1739, in quello dei Poveri di Gesù Cristo; dal 1726 ricoprì anche l'incarico di maestro di cappella nella chiesa dell'Annunziata. Scrisse una decina di opere, tra cui Amor tirannico ossia Zenobia (1713), Ipermestra (1728), Arsace (1741), che documentano la fase di transizione dall'opera tardobarocca all'opera preclassica. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò alla composizione di musica sacra (passioni, messe, magnificat). Stimatissimo dai contemporanei, fu in rapporti di amicizia con L. Leo, J.A. Hasse, padre Martini.