La censura postale sulla corrispondenza in guerra
La censura postale rappresenta in tempo di pace un’evidente violazione dei diritti fondamentali dei cittadini; in tempo di guerra divenne invece uno strumento indispensabile e legittimo per la tutela dello Stato e per la sicurezza militare. Nella Prima Guerra Mondiale lo sforzo censorio era rivolto soprattutto ad evitare diserzioni e disfattismo e casi di resa al nemico da parte dei combattenti, fatti nella speranza di salvarsi la vita. Durante il secondo conflitto mondiale la censura controllò anche quelle frasi scritte che potevano diffondere il panico tra la popolazione ed il disfattismo tra le truppe. Come fonti documentali sono state riportate fedelmente una serie di cartoline, biglietti postali e lettere originali scritte dai militari durante la seconda guerra mondiale. Sono testimonianze uniche e rare – non prive talvolta di accorata drammaticità – che solo l’attenta raccolta collezionistica avvenuta nel tempo da parte di Giancarlo Poletto ha potuto restituirci nella loro integrità e valenza storica.
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Anno edizione:2025
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