Nella Barcellona preolimpica Carvalho è chiamato dal famoso club calcistico della città ad indagare su una serie di lettere minatorie rivolte al neoacquisto Mortimer. Contemporaneamente la piccola squadra del Centelles ingaggia la vecchia gloria Palacin. Le due vicende risulteranno in qualche modo legate. Sullo sfondo di una città in profonda trasformazione, un giallo che sembra più che altro il pretesto per raccontare un momento storico di transizione. Non c'è un gran ritmo (la trama accelera a poche pagine dalla fine) e nemmeno una gran suspense (con una decina di personaggi in tutto l'intreccio sembra abbastanza prevedibile) ma la lettura non è spiacevole e qualche piccolo spunto interessante lo si trova, specialmente nei personaggi minori. Resta la perplessità di fronte a un romanzo debole dal lato del genere e non particolarmente tagliente da quello dell'analisi. Immagino che il successo del personaggio di Carvalho arrivi da lontano (leggo che le prime apparizioni sono di inizio anni settanta) e non mi sento quindi legittimato a esprimere un giudizio avendo letto solo questo libro del 1988 che, come si sarà capito, mi è piaciuto poco.
