Grande film di fanta-spionaggio, probabilmente il migliore dell'intero ciclo di Harry Palmer, si presenta come una valida alternativa a molti film di 007 sia per un maggiore realismo che per una trama molto meno scontata. Al contrario dei film di 007, non ci troviamo di fronte all'eroe al servizio di sua maestà quanto ad un antieroe che si trova sballottato all'interno di una serie di eventi in cui il primo obiettivo è salvare la propria pelle prima di salvare il mondo. Ma sarà proprio questo 'egoistico' senso di sopravvivenza che gli permetterà di salvare 'effettivamente' il mondo insieme al buon senso di un colonnello del KGB. Altrettanto determinante è l'affascinante Palmer-girl che, arrivando addirittura ad un passo dall'ucciderlo, è per versi la maggiore artefice del ridimensionamento della crisi a cui si arriva nel corso della storia. Dal punto di vista filmico, Ken Russel da un ottima prova di regia, ma quello che colpisce e soprattutto la splendida fotografia di una Finlandia perfettamente travestita da Unione Sovietica in cui spicca l'oro delle guglie delle chiese ortodosse tra paesaggi innevati e immancabili citazioni del grande cinema russo in perfetta contrapposizione al mondo iper-tecnologico (per l'epoca) a cui fa riferimento il titolo del film.
