Che schiava di Roma Iddio la creò. L'impronta del classico nella poesia giuliana dall'epoca asburgica al secondo Novecento
Un'immersione nella poesia giuliana di Otto e Novecento - condotta da un gruppo di studiosi chiamati a Trieste dall'Istituto giuliano di storia cultura e documentazione - fra autori e movimenti tutti collegati da uno scrupolo di osservanza nei confronti di ciò che Saba chiamava «il filo d'oro della tradizione italiana», con l'ambizione di mettere in evidenza la rete di rimandi, collegamenti, recuperi e aperture al nuovo posti in essere nella costante dialettica con le vicende storiche di una città e di una regione particolarmente esposte al vento della storia. Una sorta di "ritratto di famiglia" di una civiltà letteraria che in ogni svolgimento, attenta e ricettiva nei confronti del "classico", «la tramortita sua virtù ravviva», per citare il titolo dell'ultima raccolta poetica di Sergio Doraldi (Sergio Doplicher), squisito interprete della tradizione triestina e partecipe, a pieno titolo, del mondo di cultura e di sensibilità in cui questo libro getta la sonda.
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Anno edizione:2022
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