Chi può essere mangiato? Filosofia, etica e immaginario della carne coltivata
Mangiare carne non è mai stato un gesto neutro. Dall’antichità ai giorni nostri, scegliere chi può essere sacrificato per nutrirsi significa interrogarsi sul confine tra umano e non umano, sulla violenza implicita nei nostri consumi e sul valore morale della vita. Oggi, la carne coltivata – carne reale, ma ottenuta a partire da cellule animali che si riproducono in laboratorio, senza allevamenti né macellazione – ripropone in forme inedite queste antiche domande. Questo volume affronta il tema da una prospettiva ampia e interdisciplinare: filosofia, bioetica, ecologia, diritto, economia e linguistica si intrecciano per esplorare le implicazioni materiali e simboliche di un’alimentazione “senza morte”. È ancora carne, quella che non proviene da un animale vivo? È naturale o artificiale? Reale o contraffatta? E se un giorno potessimo coltivare carne umana, sarebbe immorale mangiarla? La riflessione sulla filosofia, l’etica e l’immaginario della carne coltivata ci invita così a ripensare il cibo come gesto culturale e morale, a interrogare la gerarchia dei corpi commestibili e a riflettere su quale idea di umanità si esprima nelle nostre scelte alimentari.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:31 ottobre 2025
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