La chiave Gaudì

Lo stile di questo libro riprende molto quello di Dan Brown autore del best seller Codice da Vinci ed in alcuni tratti anche il grande autore russo Michail Bulgakov, di quest'ultimo mi ricorda l'ambientazione molto noir e la descrizione delle situazioni violente come lo scrittore russo fa ne Il Maestro e Margherita. Molto bello il legame che crea tra la trama della storia e tutti i riferimenti alla Sagrada Familia e Gaudì. Quest'opera d'immensa bellezza e dal carattere visionario come il suo creatore che per immaginarla e poi iniziare a costruirla è partito dal concetto fondamentale presente nella preghiera che Gesù insegno ai suoi apostoli per la precisione:"..come in cielo, così in terra". Infatti Gaudì per il progetto della chiesa non fece una piantina ma prese dei sacchettini con vari pesi attaccati a cordicelle lasciate sospese in modo perpendicolare al terreno. Geniale!! Comunque sia è un libro che si legge abbastanza bene..

Non certo intrigante come i romanzi di Zafon, ma racconta una bellissima Barcellona che pare di attraversare tra le parole dello scrittore. Una vicenda che ha per protagonista il grande architetto e una serie di intrecci strani che ti lasciano incollati al libro sino alla fine.

Nonostante il libro sia una versione più scadente del Codice da Vinci e nel finale risulti fantascientifico e un po' irreale posso dire di averlo apprezzato. Fornisce una straordinaria descrizione di Barcellona, mettendo in luce particolari delle opere del grande architetto, che potrebbero essere sfuggiti ad un turista. Spinge inoltre chi non ha ancora visitato la città a partire per ammirare coi propri occhi lo splendore delle opere citate. Un'altra pecca del libro è l'indugio, forse eccessivo, su scene di tortura. Tutto sommato è un libro scorrevole che sa amalgamare elementi di matematica, d'astronomia, d'architettura e l'arte giapponese.