toccante e crudele... O almeno è ciò che si disse. Le mani lente e confortanti sul tuo petto, sulla delicata delizia dei tuoi capezzoli in erba. La cosa sembrò consolarti e rilassarti un po’. Ma per lui era ben altro. Voleva questo. Giù lungo la tua morbida pancia dove sentivi il solletico. Poi lentamente più metodicamente giù, giù fino alla tua biancheria di cotone. Sapevo che avrei dovuto fermarmi. Sapevo che era orribilmente sbagliato ma continuai. Ero un cinquantaduenne con una bambina di cinque anni. Il mio bisogno, il mio desiderio furono più potenti del tuo benessere o della tua sanità mentale. La mano ora toccava senza toccare la protuberanza del tuo punto sensibile. All’inizio impercettibile. Forse saggiando. Sfruttai il tuo carattere aperto. Abusai della tua fiducia. Mi dissi che lo volevi. Il pianto cessò. Il mio tocco era una medicina velenosa....
