Io ve lo dico: se siete anche solo un po’ sensibili al tema della macellazione non prendete questo libro! Una faticaccia andare avanti tra fagiani spennati, maialini decapitati, balenottere cacciate e avanti così. Gli animali considerati solo come semplice pasto e non importa se non sei in grado -per esempio- di cucinare un maialino di dieci chili e lo hai comprato per niente (dato che il risultato non ha “avuto successo”). Un po’ di humor inglese stemperato qui e là (che non fa ridere nessuno) e degli aneddoti sulla sua italianità che però ricordiamo è “italianità” di un figlio di immigrati nato negli USA. Da Tucci ho scoperto che “gli italiani non hanno la cultura della colazione” e che “non avendo (lui) una particolare passione per i dolci e nemmeno il desiderio di morire” preferisce la sua colazione uova e salsicce. Ciao Tucci, neanche io ho “il desiderio di morire”, ma almeno so cucinare il ragù alla bolognese!
Ci vuole gusto. La mia vita attraverso il cibo
Stanley Tucci non è solo il famoso attore di “Il diavolo veste Prada”, ma è l’orgoglioso erede di una famiglia italo-americana, da cui ha imparato che niente è più importante del cibo. Del buon cibo. E allora perché non raccontare finalmente tutta la magia dei piatti tradizionali così come li cucinava sua madre e il suo sconfinato amore per l’Italia? “Ci vuole gusto” è un memoir e una profonda riflessione sul legame inscindibile tra vita e cibo, un libro su come innamorarsi a tavola e anche su come sfamare una famiglia numerosa con grande soddisfazione di tutti. È un viaggio gastronomico in giro per il mondo (ma soprattutto per l’Italia), tra gli inevitabili alti e bassi della vita, tra ristoranti a cinque stelle e clamorosi insuccessi culinari, gustoso dal primo all’ultimo boccone.
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Anno edizione:2022
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Elen-a 01 febbraio 2024Ci vuole… stomaco
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