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Anno edizione: 2015
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ho la sensazione che tanta sofisticazione non serva, laddove Fiennes ha giocato tutte le sue carte (in maniera encomiabile) sul 'mantra', sulla ripetizione assidua, come dite Voi, di 'frasi urlate in faccia'....si e' ricucito addosso la figura intepretata in schindler's list, ma questo film non mi sembra apparentabile per questi motivi al 'machismo' di die hard. qui c'e una struttura pensata, una struttura recitativa che e' un fortino, la scelta degli attori idem, l'ambientazione e' funzionale a 'veicolare' ciò che ha in testa fiennes. Questa io la chiamo 'Visione', e Visione di un Grande Regista. E (non parlo di qualità, ma di capacità di 'strutturare un film') una Visione pertiene sempre un grande regista: sia quella di Nashville di Altman sia quella di Fiennes in questo film. Persino i movimenti di macchina sono, citando Montale, 'secchi come un ramo'. Qui non solo si lavora per 'asciugare' ogni assunto fino a richiamare a qualche cosa di archetipico (e questo rende attuale il film molto più dell'ambientazione 'attualizzata') ma alla fine Fiennes secondo me riesce a dire ciò che avrebbe voluto. E questo, indipendementemente dal mio gusto, segna un'opera che si può dire compiuta. Direi che come esordio non c'e' davvero male, e che se i sensi non mi ingannano per 'metter su' una cosa simile Fiennes deve aver riflettuto a lungo. Se questa è la sua cifra stilistica, benvengano altre 30 opere come questa. In fondo ci sono colossi del cinema che altro non hanno fatto che fare sempre lo steso film (da cassavetes a kim ki duk). per me miglior film degli ultimi anni dopo 'solo gli amanti sopravvivono' di jarmusch, che è un film che avrebbe potuto girare tarkovskj se le tematiche 'cosmiche' del tempo che fugge (solaris), della non migliorabilità della natura umana (stalker) etc. non avessero rapito il suo sentire. Grazie per lo spazio concessomi.
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