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Il Bassista di una formazione di musica d'avanguardia dopo avere scritto la colonna sonora per il primo film di Fatih Akin "La sposa turca" s'imbarca in una sorta di approfondimento del percorso musicale che aveva dovuto interrompere ad Instanbul. Armato della sua istantanea informatica, un pc e due microfoni, il musicista si aggira per locali e quartieri della capitale turca, portando allo scoperto un patrimonio di tensioni creative a cui la città sembra debitrice, mentre sembra così divisa tra tradizione e importazione di ritmi hip hop che i giovani puledri turchi ballano liberando un'energia fisica comune a quella di migliaia di altri loro coetanei in tutto il mondo. Bella musica per un documentario che Akinh, l'Opzetk tedesco si è tolto lo sfizio di girare per testimoniare un istante nella Storia dell'uomo turco del XXI secolo.
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