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Fincher, con questo film, entra di diritto nell`elite dei migliori cineasti degli ultimi 20 anni. Interpreti, sceneggiatura, music: tutto al top. You are not your job. You're not how much money you have in the bank. You're not the car you drive. You're not the contents of your wallet. You're not your fucking khakis. You're the all-singing, all-dancing crap of the world. Inarrivabile !!!
"Vedo nel Fight Club gli uomini più forti e intelligenti mai esistiti, vedo tutto questo potenziale sprecato! Porca puttana, un'intera generazione che pompa benzina, che serve ai tavoli o schiavi coi colletti bianchi! La pubblicità ci fa inseguire le macchine o i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono! Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto, non abbiamo la grande guerra né la grande depressione... la nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che saremo diventati miliardari, divi del cinema o rockstar, ma non è così e lentamente lo stiamo imparando e ne abbiamo veramente le palle piene." Un film del 1999, basato sul romanzo omonimo di Chuck, che ancora oggi, a distanza di quasi dieci anni, continua ad essere drammaticamente attuale. La vita di Jack, il protagonista, scorre tranquilla: un lavoro fruttuoso ed una situazione economica agiata; tutto ciò che avrebbe potuto desiderare dalla vita. In lui però una sensazione di noia e solitudine continua a crescere, spingendolo addirittura a frequentare terapie di gruppo per malati terminali. Sentirsi l’unico “sano” in mezzo a tutti loro lo aiuta a riacquistare fiducia in sé e a venir fuori da quello stato depressivo in cui era scivolato. Questo almeno finchè non incontra una donna, Marla, che sembra portare avanti la sua stessa politica di “finzione”. E’ con lei che avviene il primo confronto; anzi, sarebbe meglio dire scontro, in un rapporto di amore e odio che lo spinge ad abbandonare quei circoli e a tornare frustrato alla sua vita. L’ennesimo cambiamento avviene quando un giorno il protagonista incontra Tyler Durden durante un viaggio lavorativo. Fra i due nasce immediatamente una complicità unica, al punto che, quando al ritorno dal suo viaggio Jack trova la sua casa distrutta da un incendio provocato da una fuga di gas, è proprio da Tyler che va a stare dando inizio a ciò che riassunto in unico nome altro non è che il Fight Club. Il fight club non è come la boxe, dove si perde o si vince. I membri del fight club combattono una “guerra spirituale” che ha uno scopo “rivoluzionario”. Il fight club non è neanche un’elite di “prescelti”: “Tu non sei speciale! Tu sei solo la canticchiante e danzante merda dell’universo”, si tratta di un circolo di incontri clandestini di boxe con le sue regole e le sue gerarchie che va pian piano espandendosi ed evolvendosi sempre più fino a dar vita al progetto Mayhem, cioè una serie di azioni terroristiche volte contro tutto ciò che rappresenta il “dominio” dei beni materiali. Jack, scoperte le intenzioni distruttive di Tyler, caduto vittima della sua stessa idea di “libertà”, tenta di denunciarlo, ma è proprio a quel punto che il film rivela la sua vera natura, così come lo stesso protagonista…Critica, il punto di forza di questo film; la parola chiave. Una critica sociale, basata sulla rappresentazione di una generazione allo sbando, "corrotta" dal consumismo, senza identità, senza valori, ed incapace di distaccarsi dalla mediocrità; un’istantanea dell’odierna realtà che riesce fin troppo bene. Paurosamente. Annamaria Bianco
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