Personaggio rozzo e incontenibile fino ai limiti della sopportabilità, il commissario Lolita. Oscilla tra l'arroganza assurda e una dolcezza melensa e di maniera. Il tutto sullo sfondo di una Bari che non emerge mai nella sua ricca umanità, ma solo in piccole cenni di colore, slegati tra di loro. La trama è di assoluta improbabilità, il finale talmente prevedibile che irrita il fatto che gli unici a non prevederlo se non con lentezza sono gli investigatori. Tolto il commissario, ampiamente descritto, gli altri personaggi sono figure scialbe, senza approfondimenti psicologici., chiusi in una serie infinita di corna, stereotipi maschili, donne arrapate. Può darsi che i libri successivi sul commissario Lolita siano meglio: ma non me la sento di rischiare… Con la Genisi ho chiuso. Che triste Italia, dove libri di questo genere hanno successo.
La circonferenza delle arance. La prima inchiesta della commissaria Lolì
Se avesse paura delle maldicenze di colleghi e notabili, non avrebbe certo scelto di fare il poliziotto. E invece ha deciso di seguire con spavalderia la propria vocazione: combattere le prepotenze, riportare l'ordine nella vita degli altri, farsi rispettare dai maschi senza rinunciare a nessuna delle vanità del proprio sesso. Perché mai dovrebbe rinunciare alla cura della bellezza e della cucina, doti di una vera donna del Sud? Ma in quella vigilia natalizia anche per lei le cose si fanno terribilmente complicate. E sì che tutto era cominciato alla grande: da anni non si ricordava un dicembre così caldo, se n'era andata in questura scoperchiando il tetto della sua Bianchina con un CD di Roberto Murolo a tutto volume. Al commissariato, però, l'attende una sorpresa. C'è un arrestato, le dicono, uno stimato professionista, con il golfino di cachemire e le mani tanto curate, accusato di violenza sessuale. Ordinaria amministrazione. Almeno finché Lolì non incrocia lo sguardo dell'incriminato. Quell'uomo lei lo conosce bene. E subito capisce che, oltre a far trionfare la giustizia, questa volta dovrà anche difendere se stessa.
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Anno edizione:2010
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ho letto per curiosità spaghetti all'assassina e dichiaro ero un po' scettico, madopo averlo letto ho ordinato altri due libri e adesso gli altri due si leggono in un attimo anche mia moglie entusiasta chi ha naso ne potrebbe fare un idolo televisivo come Montalbano. attendo il prossimo
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LUCILLA LUCETTI 22 ottobre 2010
Irriverente, comica e passionale. Ecco Lolì, la versione femminile di Montalbano...
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