Ciulla, il grande malfattore - Dario Fo,Piero Sciotto - copertina
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Letteratura: Italia
Ciulla, il grande malfattore
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Descrizione


Scandali finanziari, abusi edilizi, corruzione politica e una crisi economica che arricchisce i pochi e impoverisce le masse. È Roma nel 1884, quando ci arriva Paolo Ciulla, giovane catanese assai versato nel disegno. Vuole studiare architettura e diventare un artista: non ci riuscirà. In compenso anni dopo, in una Sicilia sconvolta dalla dura repressione degli scioperi agrari e del movimento dei Fasci siciliani, verrà a galla il suo vero genio: quello per la falsificazione di banconote. È solo l'inizio di una "carriera" che si dipanerà per laboratori e stamperie, banche e taverne, trasformandolo in un paladino dei poveri messi in ginocchio dalla crisi. Paolo Ciulla, anarchico, criminale, benefattore, è un antieroe contemporaneo e la sua Italia è la nostra. Le sue avventure, raccontate con stile trascinante in questo romanzo dal vero, attraversano e illuminano un Novecento italiano che non è stato il secolo breve, ma il più lungo: iniziato nel 1861, non è ancora finito. L'interrogatorio di Ciulla, uno dei primi grandi processi mediatici del nostro Paese, ha il ritmo di una pièce teatrale: quasi cieco per le sperimentazioni con gli acidi, ma ironico e indomito, il principe dei falsari per giorni tiene testa a giudici e pubblici ministeri. Fino all'apoteosi finale, il più grande momento di gloria: il riconoscimento pubblico di un italianissimo genio.

Dettagli

6 novembre 2014
176 p., ill. , Brossura
9788823509528

Conosci l'autore

Foto di Dario Fo

Dario Fo

1926, Leggiuno Sangiano, Varese

Attore e autore teatrale italiano. Premio Nobel per la Letteratura nel 1997.Dopo gli studi all’Accademia di Brera e le prime prove di teatro-cabaret (Il dito nell’occhio, 1953), ha scritto, diretto e interpretato testi in cui si fondono felicemente umorismo paradossale, comicità clownesca (derivata dalla tradizione popolare giullaresca e dalla Commedia dell’Arte) e satira politica: Settimo: ruba un po’ meno (1964), Morte accidentale di un anarchico (1971), Ci ragiono e canto (1972), Non si paga, non si paga (1974). Per i suoi monologhi (da Mistero buffo, 1969 e successivamente ampliato, a Johan Padan a la Descoverta de le Americhe, 1991, e Ruzante, 1995) ha inventato una vera e propria lingua, il grammelot, creativo ibrido dei diversi dialetti dell’Italia...

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