Finalmente un film che parla di sentimenti in maniera diretta, a volte cruda a volte violenta, e soprattutto non sdolcinata. Ero personalmente stufo di vedere film sentimentali "alla Richard Gere", al sapore di pandoro e di torrone, con lieti fini quasi mai irreali e quasi sempre scontati. Ci voleva una sceneggiatura di ferro (direi da Oscar) ed una mano ferma, quella di Mike Nichols: un regista (uno dei pochi) che ha ancora voglia di dir qualcosa di diverso, di non popolare ed in modo non commerciale. In realtà, "Closer" può definirsi l'alter ego del più fiabesco e meno coraggioso "Una donna in carriera". Particolarmente azzeccata la decisione, da parte del regista, di affidare a Julia Roberts (per lei un'altra prova maiuscola) il ruolo di "Anna", personaggio tutt'altro che "romantico"... Per quello di "Alice" (?), la scelta di Natalie Portman (vera sorpresa del film) è stata altrettanto felice ed è pienamente nel ruolo anche il semi sconosciuto (all'epoca) Clive Owen, mentre risulta meno convincente il popolarissimo Jude Law: proprio lui delude, a causa soprattutto di un personaggio (troppo ingenuo) non adatto al suo volto (troppo furbo). Voto: 7+.
